Limbiate, 26 gosto 2012 - Un limite di velocità assurdo, istituito con due ordinanze che lasciano molte perplessità sia nella forma che nei contenuti.
Da qui riprende quota la battaglia mai interrotta di Andrea Monti, assessore provinciale di Monza e Brianza, contro i nuovi autovelox fissi installati dalla Provincia di Milano sulla Milano-Meda. «Una battaglia che continuo sulla spinta dei tanti cittadini che mi scrivono quotidianamente, portando le loro testimonianze sulle multe che ricevono in queste settimane per avere superato anche di poco l’incomprensibile limite di 80 chilometri orari sulla superstrada», dice Monti.
«Le prime infrazioni rilevate dai nuovi impianti vengono recapitate proprio nel mese di agosto, certamente il meno adatto per dare tempo utile ai cittadini di informarsi, muoversi come si deve ed eventualmente avviare i ricorsi. So bene che questo tipo di azione produce utili giganteschi per l’azienda privata che gestisce il sistema, soprattutto nei primissimi mesi, consentendole poi di vivere di rendita a lungo. Anche per questo l’attività degli autovelox tra giugno e luglio è stata frenetica anche se, stranamente, ad un certo punto, la Provincia non ha più fornito dati ufficiali. Ma se si riceve un verbale di infrazione si può scoprire per esempio, che nella notte del 24 giugno, in sole 4 ore, dalle 3.30 alle 7.30, sono stati sanzionati ben 293 automobilisti».
«Questo - continua Monti - significa che ad oggi gli automobilisti colpiti sulla Milano-Meda sono già molte migliaia. Purtroppo la stragrande maggioranza di loro pagherà con rassegnazione la multa e di questo si fanno forti la Provincia e l’azienda, anche se ci sono situazioni in cui i ricorsi ai giudici di pace sarebbero più che giustificati». Ma prima ancora, secondo Monti, bisogna guardare a come si è giunti al nuovo limite di velocità sulla superstrada. «Ci sono due ordinanze, una più incredibile dell’altra», dice l’assessore brianzolo.
«Nella prima, del 6 luglio 2010, si fissa il limite a 70 chilometri orari, al fine di evitare pericoli alla circolazione stradale dovuti alle “eventuali ed improvvise” formazioni di buche e quant’altro. La seconda, del 13 ottobre 2010, attualmente in vigore, prevede l’instaurazione “in via temporanea” del limite di velocità di 80 chilometri. Sono passati quasi due anni ma quel limite temporaneo è rimasto definitivo, evidenziando l’incapacità della Provincia di Milano a trovare una soluzione per riportare la Milano-Meda all’interno della normativa del Codice della Strada che le assegnerebbe un limite di 110 chilometri l’ora. Ma, come se non bastasse, questo ritardo e questa incapacità vengono ora fatti pagare agli automobisti tartassandoli con l’autovelox».
di Gabriele Bassani
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