Agrate Brianza, 8 marzo 2013 - Quanto costa finire in uno scandalo alimentare? Se lo stanno chiedendo alla Star di Agrate, dove si dichiarano “vittime” della truffa della carne di cavallo che ha coinvolto altri grossi nomi dell’industria alimenta europea, come Ikea, Buitoni e Findus. L’azienda brianzola, controllata dagli spagnoli di Gallina Blanca, è stata l’ultima, in ordine di tempo, ad essere trascinata in questa brutta storia. Il ministero della Salute mercoledì ha comunicato che è stato trovato contenuto equino, non indicato in confezione, in quattro differenti tipi di ragù Star, prelevati qualche giorno prima dai carabinieri del Nas, in ossequio al monitoraggio ministeriale.

Dall'azienda fanno sapere che il fenomeno è più ampio e che è prematuro fare previsioni di qualsiasi tipo. Nel conto sono da mettere le confezioni sequestrate dal nucleo antisofisticazione dei carabinieri (300mila), più quelle ritirate dal mercato dalla stessa Star o bloccati in azienda “in via cautelativa”. Nessun prodotto dei lotti risultati positivi al test “è stato messo in commercio”. Quello che più si teme è il possibile calo dei consumi per effetto della psicosi e le conseguenze sull’occupazione. Ambedue i fenomeni saranno da verificare nei prossimi giorni. Si capisce perché operai e manager in questo caso stanno tutti dalla stessa parte. Decisi a superare assieme questo difficile momento. Nella fabbrica di via Matteotti è stata creata una specie di unità di crisi, a cui partecipano i delegati sindacali.

"E’ una situazione nuova ed eccezionale", dice Matteo Casiraghi, segretario generale della Flai Cgil: "La seguiamo con attenzione, non la sottovalutiamo affatto. Bisogna capire quali saranno le conseguenze. Ma ci vorrà qualche giorno per quantificare la variazione dei volumi di vendita e produttivi". Non è da escludere che tra qualche giorno possa essere convocato un incontro in azienda per fare il punto della situazione. La Star ha spiegato che le scatolette sotto accusa sono state preparate con carne fornita dall’azienda francese Gel Alpes di Saint Maurice – Manosque, che aveva assicurato “essere 100% bovina”.
"La produzione effettuata con carne proveniente da tale fornitore rappresenta solo una minima parte della produzione di Star e riguarda un numero di lotti perfettamente identificati", dice il direttore della Star Piergiorgio Burei.

Si teme però l’effetto fuga dei consumatori, sempre più disorientati e spaventati dal ripetersi di scandali e truffe a tavola. Se è vero, come afferma La Cia (Confederazione italiana agricoltori), che "il 45 per cento degli italiani evita di comprare il cibo “contaminato” per un certo periodo di tempo". La Coldiretti ha calcolato che sei italiani su dieci hanno paura di consumare cibi contaminati. Lo scandalo internazionale della carne di cavallo spacciata per manzo avrebbe provocato un crollo del 30% degli acquisti in Italia di primi piatti pronti, surgelati e ragù.

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