Villasanta, 28 agosto 2013 - Il divieto, solitamente, è tipico di qualche cortile di condominio, la classica arena dove si fronteggiano la voglia di dare quattro calci e l’esigenza di dormire sonni tranquilli, preservando l’integrità di finestre e tapparelle. Ma questa volta il cortile in questione è la principale piazza del paese, piazza Martiri della Libertà, la piazza del municipio. I tre cartelli affissi dall’Amministrazione comunale sono espliciti fin dal disegno, un omino con la sfera che affianca la scritta: «Vietato il gioco del pallone».
Chi trasgredisce rischia di beccarsi una multa di 50 euro. E così nel paese del glorioso terzino del Milan Filippo Galli, e pure dell’ex arbitro di serie A Angelo Bonfrisco che siede in Giunta come assessore allo Sport, il calcio è stato bandito dal luogo simbolo della comunità, abituale ritrovo di decine di bambini che improvvisano mini partitelle dopo la scuola, spesso sotto gli occhi di genitori e nonni. Una palla schizzata sulla strada che costeggia la piazza, un’altra finita contro le persiane del Comune o le porte dei negozi, un’altra ancora che ha colpito un passante oppure un’auto oppure un anziano, oltre al problema degli schiamazzi quando al posto dei bambini, dopo mezzanotte, d’estate scendono in campo rumorose squadre di robusti ragazzotti.
Ed ecco che l’Amministrazione decide di porre un limite definitivo. Non si gioca più, non a calcio quantomeno. «La piazza non è un centro sportivo. Ovviamente non ci sono reti protettive e i pericoli sono molteplici. Penso agli anziani o alle donne incinte che possono prendersi una pallonata, lamentele di questo tipo sono già arrivate. Per non parlare di possibili danni materiali, per esempio al monumento dei Caduti», spiega il vicesindaco Dario Vivaldi, precisando che il giro di vite riguarda soltanto la sfera.
«Non vietiamo ai bambini di giocare in piazza: possono naturalmente correre, andare sui pattini, in bicicletta, fare i giochi più disparati. Senza il pallone però».
Il collega con delega allo Sport, l’ex fischietto dei campioni Angelo Bonfrisco, storce un po’ il naso, ma in sostanza accetta la ratio del provvedimento: «Da uomo di calcio ammetto che il divieto non mi entusiasma. Però va detto che esistono delle criticità oggettive: dai rumori molesti provocati dei ragazzi che occupano la piazza di notte, al rischio di incidenti sulla strada confinante».
Per Bonfrisco le alternative non mancano, anche a pochi passi dal centro storico: «All’area feste di via Nazario Sauro, per esempio». Nemmeno dall’opposizione arriva una condanna netta, ma solo un consiglio a usare il buon senso: «È chiaro che sarebbe assurdo multare i bambini di 5 anni, però i giovanotti che giocano la sera creano effettivamente alcuni problemi, il divieto va interpretato soprattutto in quest’ottica», afferma il leader della minoranza di centrosinistra Guido Battistini, che per l’agorà del paese avrebbe in mente un destino del tutto diverso: «Siamo per la pedonalizzazione completa, dunque con noi la questione del passaggio delle auto non si sarebbe nemmeno posta».
di Marco Dozio
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