Vimercate, 29 giugno 2014 - Le fucilate spezzano, improvvise, la quiete della notte. Sabato, verso le 3, qualcuno è sceso da una macchina e ha sparato con un fucile da caccia contro una carovana di nomadi da tre giorni parcheggiata in via Lodovica, a Oreno di Vimercate, davanti al campo da calcio. Ha esploso almeno due colpi con un fucile da caccia caricato «a pallini» contro alcune auto dell’accampamento. Solo grande paura. Nessun ferito. La rosa dei pallini ha scalfito appena le carrozzerie.
L’attentato ha tutta l’aria di un gesto intimidatorio. Anche se il parcheggio di via Lodovica è quasi in campagna, non in mezzo alle case. Poco distante c’è la cascina La Lodovica e ancor prima la scuola media. In genere l’accesso del posteggio è chiuso con una sbarra. La carovana deve averlo trovato aperto. Giovedì è stato occupato da sette roulotte di una comunità rom, compresi donne e bambini. I nomadi hanno tirato alcune corde tra i lampioni lungo la strada per stendere il bucato e lasciato rifiuti per tutto il parcheggio. Magari a qualcuno ha dato fastidio.
Dopo gli spari le persone all’interno dell’accampamento hanno chiamato le forze dell’ordine: sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Vimercate che hanno trovato i pallini sparati dal fucile da caccia. I nomadi hanno lasciato il parcheggio sabato mattina, poche ore dopo i colpi di fucile.
Le indagini tenteranno di appurare se il movente è da cercare in un qualche regolamento di conti, oppure se il dito che ha premuto il grilletto è stato mosso da una matrice razzista. Sarebbe la prima volta che Vimercate deve fare i conti con l’intolleranza razzista.
Il 28 marzo sono apparse scritte ingiuriose contro l’ex ministro dell’Integrazione Cecilie Kyenge, in visita a Vimercate. Ma in quel caso erano parole, qui pallini da caccia. Tensioni tra cittadini e carovane rom di passaggio si erano registrate a Concorezzo e Agrate Brianza. Mentre Vimercate è sempre rimasta fuori dagli abituali circuiti di sosta dei nomadi in transito sulla Tangenziale est e l’autostrada A4.
«COLPI criminali», definisce gli spari il sindaco di Vimercate, Paolo Brambilla, molto toccato da quanto è successo. «A qualunque matrice essi appartengano, sono gesti inammissibili, come le scritte contro Cecilie Kyenge. Il rischio è che questi episodi facciano dimenticare tutte le cose buone fatte in materia di integrazione, non ultima la festa al Must con gli allievi del Centro orientamento immigrati e la comunità di stranieri. La nostra è una storia di civiltà che si cerca di macchiare: la città nel 2009 è stata insignita dal Capo dallo Stato della Medaglia d’argento al merito civile per la lotta al nazifascismo».
Il primo cittadino lancia un forte richiamo alla legalità: «Essere accoglienti vuol dire soprattutto fare rispettare le leggi. Per quanto riguarda la carovana di via Lodovica avevo già pronta l’ordinanza di sgombero. Non appena sono arrivati, come sempre succede in casi come questo, mi sono messo in contatto con il Prefetto. Non c’erano le condizioni igieniche perché rimanessero. Al massimo martedì se ne sarebbero andati».
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