NICOLETTA PISANU
Cronaca

Caso Bozzole, il sacerdote in aula: "Ho pagato perché avevo paura"

Pavia, alla sbarra due romeni che ricattavano l’ex rettore del santuario

TESTIMONE Don Gregorio Vitali, 70 anni, al suo arrivo in tribunale dove ha raccontato la sua verità sulla presunta estorsione (Torres)

Pavia, 12 novembre 2015 - «Mi ha minacciato, mi chiedeva continuamente soldi. Avevo paura di lui». Don Gregorio Vitali, 70enne ex rettore del santuario della Bozzola a Garlasco, ieri in tribunale a Pavia ha raccontato la sua versione della vicenda che ha portato alla sbarra i romeni Flavius Savu, 34 anni, e Florin Tanasie, 24 anni, accusati di estorsione nei suoi confronti e verso don Pietro Rossoni, 57 anni, anch’egli sacerdote nello stesso luogo di culto. Secondo le accuse, i due imputati avrebbero ottenuto oltre 150mila euro minacciando i prelati di diffondere filmini e registrazioni a luci rosse che li coinvolgevano. Don Gregorio ha ricordato in aula le frequenti richieste di denaro da parte di Savu: «Nel 2013 veniva spesso nel santuario chiedendo aiuto per diversi problemi familiari. Gli abbiamo pagato l’affitto, poi è tornato chiedendo il denaro per avviare un’attività in Austria», ha spiegato il sacerdote. Le richieste di soldi si sono fatte più insistenti: «Mi aggrediva verbalmente. Un giorno mi ha mostrato una penna e mi ha detto di avere delle registrazioni di quello che credeva essere un seminarista, ma in realtà era solo un collaboratore laico, con cui aveva avuto un rapporto sessuale. Mi ha anche riferito di avere una registrazione riguardante don Piero Rossoni, aggiungendo che dovevo dargli 50mila euro o avrebbe avvisato un noto programma televisivo». Don Gregorio ha spiegato di aver raccolto il denaro tra i familiari, per evitare un possibile scandalo: «Ho chiesto consiglio al sindaco di Garlasco Pietro Francesco Farina, che mi ha suggerito di pagare Savu per evitare di sollevare un polverone. Gli ho quindi consegnato 17mila euro per poi farli avere a Savu, quest’ultimo successivamente mi ha chiesto altro denaro per il fratello malato, minacciando di spaccarmi la testa. Ho sempre avuto paura di lui», ha ricordato don Gregorio.

Il sacerdote ha ammesso di aver avuto un approccio sessuale con un uomo chiamato Valentino, con il quale aveva avuto anche alcune telefonate erotiche: «Ammetto il mio sbaglio, ma non ho avuto rapporti con Savu. Una sera, Savu con la scusa di farmi un massaggio per il nervo sciatico infiammato, mi ha tirato giù i pantaloni, io sono corso via». In aula è stato sentito anche don Piero Rossoni, che ha negato di avere avuto rapporti sessuali con gli imputati: «Un uomo si è proposto a me sessualmente nel confessionale, l’ho respinto. Savu pochi giorni dopo mi ha chiesto denaro, mostrandomi una penna», nella quale avrebbe spiegato al sacerdote che era registrato il presunto approccio erotico con il giovane, «ma io non ho niente da temere – ha aggiunto il sacerdote –. Ho detto a don Gregorio di non pagare». L’udienza è stata rinviata al 16 marzo, quando saranno sentiti altri testimoni.