Pavia, 11 ottobre 2017 - Cinque giorni alla settimana, 24 ore su 24. Sono le condizioni di lavoro denunciate da R.C., ausiliaria 31enne romena arrestata a marzo a Voghera con l’accusa di maltrattamenti sugli anziani ospiti della casa famiglia in cui lavorava. La donna ha fatto causa alla cooperativa di cui era dipendente, affermando che le condizioni cui era sottoposta erano esasperanti e che lei era molto stressata da questa situazione. Una versione fornita anche al Gip di Pavia che la interrogò in seguito all’arresto. L’istanza è stata depositata in questi giorni, la donna è assistita dal legale Fabio Civardi.
La trentunenne è ricorsa al tribunale per segnalare che sebbene il suo contratto prevedesse trenta ore settimanali in realtà, secondo la sua versione dei fatti, ne lavorava almeno cento in più, poiché entrava nella casa famiglia il lunedì alle 8 e ne usciva solo il sabato mattina. Inoltre, l’istanza denuncia presunte irregolarità nei pagamenti, la mancata consegna di buste paga, oltre al non aver ricevuto l’ultimo stipendio e il Tfr.
La donna in seguito al suo arresto era stata licenziata dalla cooperativa: «Chiediamo gli arretrati», ha precisato il difensore della donna. Così come aveva già riferito al Gip, nel ricorso viene segnalato anche che la 31enne doveva svolgere mansioni diverse da quelle previste per il suo ruolo, oltre a pulire e sistemare la casa famiglia doveva secondo la sua versione anche accudire gli anziani e dar loro i medicinali. Non sono ancora chiuse le indagini sulla sua vicenda, non è escluso che l’indagata scelga di patteggiare. A lanciare l’allarme furono i parenti di alcuni degli ospiti, che notarono lividi sui corpi dei loro parenti. Secondo le accuse, la donna avrebbe picchiato, spintonato e insultato gli anziani.