Voghera, 28 luglio 2012 - Due lombardi e un veneto battono gli Stati Uniti e conquistano l'oro olimpionico italiano di tiro con l'arco: sono Mauro Nespoli (di Voghera), Michele Frangilli (di Gallarate) e Marco Galiazzo (di Padova). La squadra azzurra maschile ha battuto gli yankee per 219-218. Nespoli, Frangilli e Galiazzo sono arrivati in finale dopo le vittorie contro le temibili Taipei e Cina e Messico, battuto in semifinale per 217-215. La finale si è giocata dopo la partita per il 3-4 posto tra Messico e la Corea campione uscente.
Archiviata la prima volee con 2 punti di vantaggio (54-52), gli azzurri hanno allungato nella seconda frazione (110-106) conservando il margine anche nel terzo round (138-134). Gli Usa hanno dimezzato il gap nella quarta manche (166-163) e hanno rosicchiato un altro punto nella quinta fase (192-191). Gli americani hanno ottenuto 27 punti con gli ultimi 3 tentativi e hanno chiuso a quota 218. L'Italia, con l'obiettivo a portata di mano, ha tremato per l''8' in cui e' incappato Galiazzo. E' stato Frangilli, con l'ultima freccia, a centrare il '10' per il trionfo. Poi, una volta sul podio, non è riuscito a trattenere le lacrime durante l'esecuzione dell'inno di Memeli. Il "Robin Hood lombardo" ha conquistato medaglie olimpiche di tutti e tre i metalli: era già stato, sempre nella prova a squadre, argento a Sydney 2000 e bronzo ad Atlanta 1996.
Emozionatissima la sorella Carla, interpellata al telefono: "Più che di essere orgogliosa non so cosa dire", risponde con il sorriso nella voce, dopo la gara vinta grazie all'ultima freccia scoccata da suo fratello: "A vederla - ha detto - ho perso dieci anni della mia vita", ma non sembra dispiacerle. "Appena torna - ha concluso - festeggiamo". Tra il pubblico a Londra erano presenti il presidente del Coni Gianni Petrucci ed il segretario generale Raffaele Pagnozzi, che hanno cantato l'inno insieme ai tifosi.
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