Bollate, 16 maggio 2011 - Il «Protocollo della legalità del nord-ovest di Milano» è una realtà. Il prossimo 7 giugno alla presenza del ministro Maroni ci sarà l’attesissima firma ufficiale del documento tra Comuni e prefettura. Nei giorni in cui si ricorda la Strage di Capaci, l’attentato mafioso in cui il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29 a pochi chilometri da Palermo, persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, la notizia vale anche di più. Poco meno di un anno fa nasceva «L’Osservatorio della legalità», su impulso di Stefania Lorusso, sindaco di Bollate, una città travolta dall’operazione «Infinito» che a luglio 2010 fa aveva decapitato i vertici della ’ndrangheta in 15 Comuni lombardi.

Si tratta di un organo che impegna i Comuni a mettere in campo azioni congiunte per contrastare i fenomeni di infiltrazione mafiosa nelle pubbliche amministrazioni. Da qui nasce l’idea del «Protocollo di legalità», redatto e già approvato da 24 Giunte comunali dell’area del nord ovest di Milano: Arese, Baranzate, Bollate, Cesate, Cinisello Balsamo, Cornaredo, Garbagnate Milanese, Lainate, Novate, Paderno Dugnano, Pero, Peschiera Borromeo, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Senago, Settimo Milanese, Solaro, Vanzago. Nella provincia di Monza hanno aderito: Bovisio Masciago, Desio, Limbiate, Muggiò, Nova Milanese e Varedo. La prefettura ha convocato i ventiquattro sindaci e martedì 7 giugno il protocollo verrà sottoscritto da tutti i partecipanti. Le pubbliche amministrazioni, per garantire la legalità, avranno strumenti precisi.

Il protocollo prevede: una più stretta collaborazione tra Comuni, forze dell’ordine e prefettura attraverso continui scambi di informazioni e attraverso monitoraggi del territorio; iniziative di educazione alla legalità rivolte alla cittadinanza e, in modo più specifico, ai giovani; normative per un controllo più capillare nell’assegnazione degli appalti pubblici e, non ultimo, la convocazione di un tavolo di lavoro con la prefettura e tutti i Comuni almeno 4 volte all’anno. Il ministro Maroni, nel corso del convegno milanese dal titolo «Expo Sicura» nel mese di aprile aveva lodato l’intraprendenza del Comune di Bollate per aver promosso quest’iniziativa, sottolineando come le Amministrazioni locali abbiano il dovere di farsi promotrici della legalità al fine di allontanare tentativi di infiltrazioni di stampo criminale nella cosa pubblica. «Attraverso il protocollo di legalità - spiega Lorusso - noi firmatari ci impegniamo a rafforzare la collaborazione per prevenire e contrastare fenomeni di infiltrazione mafiosa sul territorio, tutelando l’economia legale e realizzando una costante attività di monitoraggio».