Baranzate, 3 agosto 2012 - «La Rho-Monza dovete farla sotterranea. Non prendeteci in giro». È la scritta che campeggia sul cavalcavia che sovrasta la Sp46 e collega il paese al quartiere Florida. I cittadini - dopo le ultime notizie che paventano lo stravolgimento del progetto iniziale a causa di una falda acquifera molto più alta rispetto al passato - sono scesi sul piede di guerra ribadendo a chiare lettere che la nuova via dovrà essere realizzata in trincea e non diventare una nuova autostrada. Ieri doveva svolgersi un incontro in Regione tra l’assessore Raffaele Cattaneo, i sindaci dei Comuni interessati, Autostrade per l’Italia e Anas per discutere sul da farsi, ma a causa delle molte assenze per vacanza, è stato rinviato al prossimo 13 settembre.

Il sindaco di Baranzate Giuseppe Corbari continua a ribadire che «il progetto deve restare quello iniziale, approvato anche dal consiglio comunale, non si accetteranno stravolgimenti che danneggeranno il territorio comunale, già gravemente compromesso dalla viabilità in entrata ed uscita da Milano». I tecnici della società Autostrade per l’Italia sembra si siano accorti, nel mese di giugno, che la falda acquifera del Guisa, corso d’acqua che attraversa Baranzate, si è innalzata di una decina di metri rispetto alle rilevazioni iniziali e questo potrebbe compromettere la realizzazione della nuova Rho-Monza in sotterranea, nel territorio baranzatese. Pare che si stia procedendo con la valutazione della possibilità che resti in trincea solo nel tratto da via Piave a via Don Uboldi per poi riconnettersi al parcheggio dell’Esselunga. Ma su queste voci non ci sono conferme.

«Il sospetto ora è che la falda del Guisa sia solo una scusa per procedere nella realizzazione della strada in superficie, una soluzione che farebbe risparmiare tempi e costi agli operatori ma che ci vede fermamente contrari», hanno detto i sindaci Stefania Lorusso di Bollate, Giuseppe Corbari di Baranzate e Lorenzo Guzzeloni di Novate nel ribadire il loro no ad eventuali stravolgimenti al progetto approvato lo scorso novembre.

Più che una dichiarazione sembra una preoccupazione in risposta a quanto detto dallo stesso Cattaneo nell’ultimo tavolo di lavoro: «Sulla realizzazione della bretella, di competenza di Autostrade per l’Italia (Aspi) e Serravalle, sono emerse alcune criticità riguardanti i tempi, che non consentirebbero la sua apertura per l’avvio dell’esposizione universale». L’assessore regionale aveva sollecitato un incontro con Anas, Provincia di Milano, Ivca, Provveditorato regionale delle opere pubbliche e società concessionarie, con l’obiettivo di mantenere le scadenze previste.

di Gigia Pizzullo