Pero (Milano), 24 maggio 2016 - Il progetto di housing sociale del Rhodense amplia il numero di alloggi disponibili. Nel fine settimana è stata inaugurata a Pero, all’interno del nuovo complesso residenziale di via Cesare Battisti, la "residenza collettiva", gestita dalla Cooperativa La Cordata, per persone che hanno bisogno di trovare un alloggio temporaneo a basso costo. Si tratta di un importante tassello del progetto avviato qualche anno fa con il contributo di Fondazione Cariplo, al quale hanno aderito anche i Comuni di Lainate e Rho mettendo a disposizione appartamenti di dimensioni differenti. "Il progetto di housing sociale del Rhodense ha tre obiettivi: affrontare la questione della casa prima che diventi un’emergenza aumentando il numero di alloggi disponibili per quelle persone che si trovano temporaneamente in condizioni di fragilità - spiega Giuseppe Cangialosi, referente del progetto - dare una risposta immediata ed efficace all’emergenza abitativa, recuperare e mettere sul mercato patrimonio edilizio oggi sfitto ma che invece può essere una risorsa".
La struttura di housing sociale inaugurata in via Cesare Battisti è pensata per giovani, studenti o al loro primo impiego, giovani coppie, lavoratori con basso reddito, persone che abitano nel territorio del Rhodense o che ci lavorano. Si tratta di un co-housing sociale con alcuni spazi comuni, composto da sette camere singole e doppie con possibilità di bagno ad uso privato o in condivisione, una cucina con lo spazio ristoro e una lavanderia in condivisione.
Gli spazi sono nuovi e completamente arredati. Questi alloggi si vanno ad aggiungere ai 15 già messi a disposizione dai Comuni di Rho e Lainate. Nei prossimi mesi anche il Comune di Settimo Milanese entrerà in questa "filiera dell’abitare" mettendo a disposizione degli alloggi. Accanto alle soluzioni abitative temporanee, il progetto, che ha come partner anche Sercop (azienda consortile dei Comuni per la gestione dei servizi sociali), prevede pure un supporto socio-educativo per aiutare le persone e le famiglie a uscire dalla situazione di difficoltà e acquisire un’autonomia abitativa. "Dietro le quinte del progetto lavora un’équipe multidisciplinare - conclude Cangialosi - capace di dare un supporto che va oltre all’emergenza abitativa, considerato che ogni persona o famiglia avrà storie e bisogni differenti".