ROSARIO PALAZZOLO
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Bresso, linea Milano-Desio: altro che tram. "Gli autobus elettrici sono il futuro"

L’idea del Movimento 5 Stelle: puntiamo su mezzi ecologici

I grillini lanciano la proposta di puntare su bus ecosostenibili

I grillini lanciano la proposta di puntare su bus ecosostenibili

Bresso (Milano), 26 ottobre 2015 - Fino a qualche mese fa sembrava fantascienza. Oggi, invece, è realtà: l’autobus elettrico a ricarica rapida che il Movimento 5 Stelle di Bresso propone in sostituzione della linea tranviaria Milano-Desio potrebbe essere realizzato in ogni momento. Quale miglior occasione per rilanciare il progetto e gridare ai sindaci del Nord Milano di fermare la riqualificazione della tranvia che, a dire dei grillini "porterebbe più disagi che benefici ai cittadini". "Quel progetto del tram è vecchio di 20 anni e nessuno più crede alla sua capacità di risolvere i problemi di trasporto nel territorio - afferma Stefano Buffagni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle -. Il tram è rigido, è costoso da costruire e da gestire. Sarebbe un fallimento. Invece, un sistema di autobus elettrico è ecosostenibile e costerebbe molto meno". Abb, la multinazionale metalmeccanica che ha sede a Sesto San Giovanni, pochi giorni fa ha presentato il suo nuovo brevetto di ricarica rapida per autobus, interamente sviluppato in Italia. E questo ha fatto riesplodere la bagarre tra i grillini e i sindaci che difendono il progetto tranvia, soprattutto per il timore di perdere i finanziamenti statali. "È tanto chiedere di gestire al meglio soldi pubblici realizzando un progetto innovativo e funzionale ai cittadini? - dice Buffagni -. Con i soldi risparmiati si potrebbero tranquillamente finanziare investimenti su altre linee di collegamento".

I grillini si spingono oltre, proponendo di realizzare le navette elettriche in direzione di Milano nelle ore del mattino e in direzione di Seregno nelle ore pomeridiane, sfruttando una corsia riservata da costruire dove oggi si trovano i binari. Si potrebbe addirittura prevedere dei punti nei quali gli autobus si incrociano su una doppia corsia riservata, garantendo il servizio nelle due direzioni durante tutto il giorno. Il problema è convincere il Governo che il progetto della tranvia è da cestinare per un nuovo intervento, più economico, moderno ed ecologico. Il buonsenso porterebbe a pensare che sia logico puntare al futuro, ma la burocrazia è complessa e spesso illogica. Basti pensare che l’appalto per la nuova tranvia è stato assegnato due anni fa, ma il cantiere non è ancora partito per la mancanza di una firma del Cipe, ossia un consiglio ristretto dei ministri.