Andrea Guerra
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Cinisello, accordo Call&Call: sei mesi di buonuscita ai 119 che vanno via

Per chi resta cassa integrazione e la speranza di nuove commesse. O sarà licenziamento

I cartelli di protesta all'indomani dell'annuncio sulla chiusura di sede

Cinisello Balsamo (Milano), 6 agosto 2015 - Si apre una nuova fase per quello che ormai resta della Call&Call di Cinisello Balsamo, la società dell’omonimo gruppo che si occupa di call center e di servizi alle imprese. Dopo l’annuncio della volontà da parte della proprietà di chiudere il sito cinisellese (con un maxi licenziamento collettivo che avrebbe investito 186 lavoratori) e dopo mesi e mesi di trattative, nei giorni scorsi le parti hanno trovato un accordo: l’incontro in Regione ha portato alla firma di un documento che prevede 6 mensilità come "buona uscita" per almeno 100 lavoratori, che sarebbero diventate 7 nel caso in cui si fosse raggiunta quota 130 esodi volontari. "Sono state raccolte 119 adesioni: per cui per tutti costoro l’azienda ha promesso 6 mensilità a partire dal primo giorno di agosto", spiegano i portavoce delle Rsu che in questi mesi hanno portato avanti la trattativa. "Per chi resta l’accordo è quello della cassa integrazione al 95 per cento: la cassa è scatta il primo di agosto e si chiuderà il 31 dicembre", aggiungono i rappresentanti delle sigle sindacali.

Gli uffici cinisellesi della Call&Call sono quindi vuoti dall’inizio di questa settimana. Dire che è scongiurata la definitiva chiusura dello stabilimento è troppo: "In questi mesi l’account commerciale di Call&Call potrebbe trovare nuove commesse. Questa è la speranza dei lavoratori che hanno deciso di restare e ottenere la cassa integrazione. Se non dovessero arrivare nuove commesse, allora dal primo di gennaio l’azienda chiuderebbe in via definitiva, licenziando di fatto anche quei dipendenti che fin qui hanno scelto la via degli ammortizzatori sociali", spiegano ancora i sindacati.

Una speranza lieve, ma comunque tale. I grandi clienti gestiti dalla Call&Call di Cinisello nel passato recente avevano scelto altre società perché il costo della società cinisellese risultava più alto rispetto ad altri competitor sul mercato: "Questo è perché l’azienda esiste da diversi anni e molti lavoratori hanno ottenuto scatti di anzianità col passare del tempo. I sacrifici fatti ora dovrebbero far tornare l’azienda a essere competitiva e quindi a richiamare nuovi clienti e nuove commesse".