Sesto San Giovanni, 7 ottobre 2010 - E' economica. E' fresca. Ma soprattutto è di alta qualità e a detta degli operatori del settore, molto più controllata di qualsiasi concorrente in bottiglia. Infine, e ciò non guasta visto il dibattito politico in corso, è completamente pubblica. L'acqua del rubinetto sta riscoprendo una sua seconda giovinezza. Sempre più persone si mettono in coda alle cosiddette "case dell'acqua" per riempire intere bottiglie di quella gasata. Nelle scuole di molti comuni l'acqua in brocca ha sostituito quella in bottiglia. E anche se alcuni politici (vedi il consiglio comunale di Cinisello), l'hanno rifiutata addirittura votando contro un ordine del giorno che aboliva le bottigliette nelle assemblee pubbliche, ormai l'acqua potabile dell'acquedotto è tornata a recuperare ampiamente terreno sulla concorrenza delle acque minerali.

Si pensi che per lavarsi, innaffiare giardini, cucinare e naturalmente bere, in un comune come Cinisello o Cologno Monzese si consumano circa 4mila litri di acqua al giorno per i soli usi domestici. A Sesto San Giovanni il consumo sfiora addirittura gli 8mila litri, mente nei comuni più piccoli, come Cormano e Cusano ci si aggira su consumi tra i 2 e i 3mila litri al giorno. Molti líhanno addirittura definita "l'acqua del sindaco" per rimarcarne la sua provenienza pubblica. Ma pochi ancora, forse sanno quanto costa e quale sia la sua reale qualità.

Il costo, è semplice da dire, varia in ogni comune del Nordmilano di qualche millesimo di euro per ogni metro cubo. In media si pagano 0,22 euro per mille litri d'acqua consumati (un metro cubo). Praticamente, tra un litro di acqua del rubinetto e uno di quella in bottiglia il rapporto economico è quasi di uno a mille, per intenderci. Più difficile, almeno fino al recente passato, era stabilire con esattezza le differenze tra le due tipologie di acqua e soprattutto conoscere la qualità effettiva dell'acqua che sgorga dai rubinetti di casa.

Oggi tutto questo è più facile grazie al supporto di Internet e al lavoro di Amiacque, la società che gestisce gli acquedotti di 242 comuni serviti di cui 124 del milanese. La società, già da qualche anno ha prodotto un'etichetta virtuale, del tutto comparabile con quella delle acque minerali, dove è citato ogni valore organico che viene periodicamente rilevato e aggiornato. Negli ultimi tempi, gli oltre 50 pozzi presenti nel Nordmilano dove l'acqua viene prelevata tra i 60 e i 150 metri di profondità. E' bene sottolineare che circa il 50% dei pozzi prevedono un processo di potabilizzazione prima dell'immissione dell'acqua nella rete idrica.

Ma non sono tutte rose e fiori. Anzi, proprio in questi mesi, la questione acqua sta suscitando molte polemiche e incertezze. «Forse, il fatto che nelle nostre città l'acqua è sempre stata presente in ogni casa ed è sempre stata di buona qualità, ha fatto sì che per tutti noi sia una cosa scontata averla – afferma Maritta Nisco, che fa parte del comitato per l'acqua pubblica –. Invece, non è così. E' in atto una disputa con la Regione Lombardia che ha legiferato sulla privatizzazione dell'acqua e che potrebbe andare a modificare un sistema di gestione pubblica che da noi ha sempre prodotto efficienza e qualità. A Cinisello ci siamo battuti e abbiamo ottenuto che lo statuto
del comune di Cinisello contempli l'acqua come bene pubblico inalienabile e che non sia consentito a nessuno di trarre profitto dalla vendita dell'acqua ai nostri concittadini».

Anche Cinisello, entro la primavera 2011 avrà la sua "casa dell'acqua", un luogo nel quale poter disporre di acqua del rubinetto fresca e di quella gasata. L'impianto, ha confermato l'assessore all'Ambiente Lorena Marrone, sarà finanziato con 40mila euro di utili di gestione del consorzio Ianomi, che controlla il sistema fognario, e sarà realizzato in un parco pubblico.