Paderno Dugnano, 4 gennaio 2011 - Certi di essere nel giusto e di avere il diritto di ritrovarsi in uno spazio concesso loro da due anni e mezzo, gli anziani dell’associazione Falcone e Borsellino ieri pomeriggio si sono ritrovati davanti al centro che per anni li ha ospitati. Fuori, al freddo, per far sentire ancora una volta la loro voce. Piazza Falcone Borsellino ieri pomeriggio ha ospitato la protesta di una trentina di anziani che hanno deciso di fare un presidio e dare il via a una raccolta di firme per chiedere la riapertura dello spazio.

Questa mattina, la petizione verrà consegnata in Comune. «Ma a chi lo devono dare questo spazio se non a noi?», commenta una socia che non nasconde la sua rabbia nei confronti dell’Amministrazione: «Da quando si sono insediati ci hanno sempre visto negativamente, ora ci mandano via non certo per il fattaccio che qui è avvenuto, ma perché lo avevano previsto da tempo. Chissà a chi lo devono dare».

Da quel «fattaccio», svelato dall’inchiesta Infinito, che ha visto il centro Falcone Borsellino ospitare, seppur inconsapevolmente, il summit ‘ndranghetista più importante degli ultimi anni, per i frequentatori non vi è stata tregua: dopo essere stato chiuso una volta nel mese di luglio e dopo la decisione dell’Arci di non rinnovare l’affiliazione, le attività sono state sospese con il nuovo anno fino a quando la commissione consiliare antimafia non si pronuncerà in merito.

«Vorremmo avere un dialogo con il Comune — ha commentato Franco Bianchini, sostenitore del centro —. Potevano venir qui loro a vedere come lo si gestiva anche in questi mesi, gratuitamente senza chiedere nulla in cambio, ma con la voglia di stare insieme». Un centinaio le firme raccolte in una giornata. «Continueremo a trovarci qui tutti i pomeriggi — spiegano — almeno per una settimana e se servirà andremo anche in Comune a far sentire le nostre ragioni».

«Una protesta che è nata dai soci e non può che farci piacere — commenta Pietro Di Bari, coordinatore dell’associazione —. Intanto abbiamo scritto in Comune chiedendo di andare avanti e aspettiamo l’appuntamento con l’assessore Ghioni previsto per il 10». Ieri mattina sulle vetrine erano ancora appesi i messaggi degli organizzatori contro la mafia e la richiesta di andare avanti, nel pomeriggio la Polizia locale ha rimosso i cartelli sostituendoli con manifesti comunali che dichiarano la sospensione delle attività.