Sesto San Giovanni, 6 marzo 2011 - A Carnevale varrà pure qualsiasi scherzo: ma la schiuma, quella no. A una settimana dalle sfilate in costume che, sabato prossimo, riempiranno di baldoria e coriandoli le vie di Sesto, torna l’incubo di citofoni, auto e soprattutto ragazzi ricoperti di schiuma da barba. E sulle bombolette i fronti si spaccano: chi le liquida come ragazzate, «ma lasciamoli giocare ogni tanto questi giovani», chi non ne capisce il senso e, se potesse, ne farebbe volentieri a meno.

Nei giorni scorsi gli organizzatori delle sfilate del 12 marzo si sono appellati a Oldrini perché proibisse con un’ordinanza l’uso delle bombolette e promuovesse un Carnevale «No gas». Ma sono cascati male: Oldrini ha sfoderato l’animo tenero del nonno e non ha infierito.

«Direi che a Carnevale gli scherzi sono giustificati. Una volta hanno riempito di schiuma pure me, cosa c’è di strano?» Al di là del gioco di ruoli nonno-sindaco, esiste anche un problema tecnico: «Come posso far rispettare un’ordinanza di questo tipo? Dovrei mandare i vigili in corteo tra gente in maschera che lancia i coriandoli, non mi sembra rispettoso». La palla passa ai ragazzi: «Mi appello al buon senso dei sestesi. Ci si può divertire in modo responsabile».

D’accordo con il primo cittadino Nino Niccolò: «A me non piace granché il Carnevale, però è giusto che i ragazzi si divertano». Dalla sua bancarella di intimo al mercato di via Puricelli Guerra, il pensiero va al figliolo di 11 anni: «La sua è una generazione davanti al computer da mattina a sera. Se per un giorno questi ragazzi escono a correre e si divertono, lasciamoli fare».

Papà anche lui, ma contrario alla schiuma: Fabio Ambrico la ritiene «diseducativa. Vada per le stelle filanti spray per i bambini, ma il resto non mi piace». «Io ne vendo tanta, ho una bancarella con articoli di Carnevale ed è quello che va di più — spiega Cristina Savarese —. Ma che fastidio poi». Trovarsi il citofono di casa coperto di schiuma, peggio ancora essere bersaglio dell’«arma bianca»: Giusy Gennaro proprio non lo tollera. Per questo a Carnevale non mette naso fuori di casa, «e la sfilata dei carri me la godo dal balcone».