Cinisello Balsamo, 15 aprile 2011 - L’immagine di un grosso catenaccio e di un lucchetto con incisa la scritta «chiuso». Poi un messaggio: «Cosa manca ancora a Cinisello Balsamo? Una visione Comune». Con questo soggetto comparso su decine di manifesti giganti che la società Fondi Rustici spa ha fatto affiggere nelle vie di Cinisello, è tornata a salire la tensione della politica sul futuro del Parco del Grugnotorto.
Fondi Rustici spa è la società che detiene la proprietà di circa la metà delle aree cinisellesi inserite nei confini del parco. Ma soprattutto è la controparte di un complicatissimo contenzioso che da anni la vede avversa al Comune per motivi urbanistici legati alla sospensione del diritto a edificare un centro commerciale su quelle aree. Due anni fa, in occasione della campagna elettorale, i soci di Fondi Rustici erano usciti allo scoperto proponendo un progetto che prevedeva la costruzione di piscine, centri termali e impianti sportivi all’interno di un contesto agricolo.
Oggi, dopo che quella proposta è finita nel nulla, la società torna all’attacco nel momento in cui la politica cittadina è chiamata a definire le linee del nuovo Piano di Governo del Territorio (Pgt). Fondi Rustici lancia un messaggio chiaro alla Giunta: «Il parco del Grugnotorto c’è, ma è chiuso», perché le aree sono di proprietà privata. Lo afferma con forza Paolo Cipelletti, amministratore del gruppo immobiliare.
Cosa significa quel lucchetto con la scritta chiuso?
«È l’affermazione di una verità che noi non abbiamo mai ostentato. È una proprietà privata, dunque non si può continuare a promettere che si farà il parco, quando non si fa nulla per arrivare a un accordo. Qualsiasi proprietario avrebbe circondato l’area con le reti e avrebbe lasciato che finisse tutto nel degrado, noi la curiamo e la facciamo coltivare».
Dunque il parco non volete farlo?
«Sgomberiamo il campo dagli equivoci, noi siamo i primi a volere un parco, perché quelle aree sono il polmone verde di Cinisello. Ma di certo non possiamo regalarlo noi alla città. Chiediamo solo che ci sia pagato il giusto. Se il Comune non ha i soldi necessari ad acquistarlo tutto, siamo anche disponibili a cederne pezzo per pezzo».
Ma allora qual è il problema?
«Il sindaco ci ha proposto dei valori che sono troppo distanti. Insiste con una perizia che non ha fondamento. Noi chiediamo solamente di valutare i valori di mercato delle altre aree circostanti e adeguarci a quelli».
Perché proprio ora questa nuova campagna?
«Perché il Pgt rappresenta lo strumento per risolvere i problemi delle aree, dunque se si perde questa opportunità tutto rischia di rimanere così com’è. A nostro avviso il Pgt presentato dalla giunta non è per fare il parco. Naturalmente non potremmo che fare un ulteriore ricorso».
Che fine ha fatto il progetto sportivo per il Grugnotorto?
«E’ finita nel nulla perché l’amministrazione comunale ci ha detto di non essere interessala, più precisamente ci ha detto che è carta straccia In un primo momento era stata data una risposta positiva, poi dopo un lungo silenzio ci hanno detto che non stava in piedi».
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