Paderno Dugnano, 18 aprile 2011 - Ricordare le vittime uccise dal «killer silenzioso», ovvero l’amianto, e continuare la battaglia per la prevenzione di malattie e la sicurezza sul luogo del lavoro. Sono i due obiettivi-cardine dell’Associazione italiana esposti amianto. A Paderno è attiva una sezione locale e, in occasione della giornata dedicata alle vittime dell’amianto - il prossimo 28 aprile - sarà proprio la città a ospitare una delle manifestazioni nazionali più importanti: una fiaccolata per dire «basta morti sul lavoro».
Perché Paderno? Prima di tutto perché, in via Galilei, si trovava l’Ispra, un’azienda che produceva macchinari per la lavorazione dell’eternit che ha chiuso i battenti nel 1994.
Secondo, ma non meno importante in quanto connesso sia al tema amianto sia al tema sicurezza sul lavoro, c’è il caso Eureco, con le quattro morti in via Mazzini in seguito all’esplosione del 4 novembre scorso. Infine, sempre a Paderno ci sono delicati fronti aperti sul tema salute e lavoro: Lares capofila, con il problema non solo occupazionale ma della bonifica e i «potenziali rischi» rilevati dall’Arpa che, attarverso il Comune, ha ordinato un intervento urgente. Furono gli stessi lavoratori, seguiti dall’Aiea, a denunciare il pericolo nei cancelli di via Roma già nel 2009.
La fiaccolata del 28 aprile servirà a chiedere ancora una volta, con forza, il completamento della mappatura dell’amianto e la bonifica dei siti contaminati, più controlli per la sicurezza sul lavoro e la realizzazione di uno sportello dedicato al problema amianto, sia per dare informazioni, sia per raccogliere segnalazioni.
Gli ultimi dati sulla presenza di eternit nel territorio risalgono al telerilevamento promosso dalla Regione Lombardia nel 2008: solo a Paderno erano state contate 309 strutture con tetti in eternit, per un totale di 237mila metri quadri. Nonostante alcuni interventi fondamentali - come il rifacimento del tetto della scuola media Gramsci di via Ugo La Malfa e il caso esemplare dell’oratorio di Paderno che ha scelto di sostituire la copertura in eternit con pannelli sociali - rimangono zone critiche come i capannoni delle aree industriali di via Como e via Roma, o il tetto dell’ex cinema Manzoni di Palazzolo e la copertura del cimitero di Paderno.
Per non parlare di palazzine e dei tetti di pollai e di piccoli depositi. «Le bonifiche? Stanno procedendo a rilento. Inoltre nei dati oggi a disposizione non emergono altri punti importanti — spiega Fulvio Aurora, segretario nazionale dell’Aiea —. L’eternit è stato utilizzato in tremila modi: anche nelle tubazioni in passato è stato utilizzato amianto puro. È ancora più pericoloso perché è a immediato contatto con l’ambiente».
Da qui le richieste: «Chiediamo che i Comuni intraprendano una mappatura seria, un censimento sia dei tetti che delle altre situazioni per cercare di eliminare l’amianto. Purtroppo siamo lontani dall’obiettivo, la Regione ha chiesto di eliminarlo entro il 2016 ma se si va avanti di questo passo serviranno 240 anni».
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