Paderno Dugnano, 21 aprile 2011 - Anno non facile per il nuovo comprensivo di Paderno Dugnano che comprende la scuola dell’infanzia di via Bolivia, la primaria Fisogni di Palazzolo e la media Don Minzoni. La contrattazione integrativa di istituto è stata infatti interrotta «a causa delle rotture delle trattative tra il dirigente scolastico, Roberto De Venezia, e i delegati a trattare dei lavoratori poiché — spiega Antonella Polito delegata sindacale Cgil, insegnante alle elementari — la parte sindacale dopo ben otto incontri ha ritenuto che il dirigente abbia messo in atto disposizioni che impediscono la continuazione della trattativa».

«Ci troviamo davanti a una difficoltà oggettiva di comunicazione — continua Fulvia Bedon, delegata Cisl — e non siamo riusciti a trovare un accordo perché il dirigente vorrebbe imporci le sue scelte senza darci spazio per le trattative».

«Il dirigente scolastico — sottolinea Antonio Mannino, funzionario Flc Cgil scuola di Milano — prende alla lettera il decreto legge Brunetta, il 150 del 2009, e non vuole utilizzare, come prevede la norma del suo Ministero, i criteri e le modalità di utilizzo del personale scolastico concordandole tra le parti, ma le ritiene di sua esclusiva competenza e si limita a informare la parte sindacale, violando quanto imposto dal suo ministero».

Un esempio su tutti, «a gennaio ha preso delle decisioni unilaterali sul personale Ata abolendo di fatto i turni — continua Polito —, da sempre previsti nella scuola primaria e nell’infanzia, dando loro orari fissi che non permettono la corretta distribuzione dei carichi di lavoro e creando malcontento generale».

Palpabile il malcontento nella scuola primaria e nell’infanzia del plesso, dove il 90 per cento dei lavoratori ha aderito a uno sciopero di un’ora per far sentire il dissenso. «Non ce la sentiamo di fare una giornata intera di sciopero — ha continuato Polito — perché non vogliamo far sentire il disagio ai nostri bambini, ma con quell’ora di sciopero abbiamo espresso pubblicamente il nostro malcontento. Questa nuova dirigenza non ci mette in condizioni di organizzare il lavoro, di cooperare con la scuola media, così come dovrebbe fare un comprensivo scolastico, e tutto sembra essere lasciato all’improvvisazione».

I sindacati, per tentare un accordo, si sono confrontati con il dirigente davanti a una commissione apposita, presso l’Ufficio scolastico provinciale per un tentativo di riconciliazione che però non ha prodotto risultati. Si sono così rivolti agli avvocati Cgil e Cisl e attendono l’udienza davanti al giudice del lavoro.

«Siamo sempre riusciti a collaborare con tutti i dirigenti, ne abbiamo cambiati diversi negli ultimi anni — continuano — non volevamo arrivare a questo punto ma crediamo manchi trasparenza e vogliamo essere, come siamo sempre stati, partecipi alle scelte e decisioni della nostra scuola».