Sesto San Giovanni, 27 aprile 2011 - Nessun miracolo dietro la cattedra. Sapevano che non sarebbe finita a -12 e, come temuto, il 2011 ha riservato un nuovo bel -10. In totale -22 maestri in due anni: un lento, ma neanche tanto lento, dissanguamento che quest’anno tocca anche le scuole elementari più piccole, risparmiate nella sforbiciata del 2010. A lanciare il grido d’allarme, dopo la ricezione da parte del Provveditorato provinciale delle indicazioni per l’organico di diritto (che si stila sulla base delle nuove iscrizioni) sono i dirigenti degli istituti sestesi.

Neanche il Comune resta a guardare: subito dopo la brutta notizia i presidi e l’assessore sestese all’Istruzione Monica Chittò si sono riuniti in conclave per capire la situazione e studiare un piano d’attacco. O, meglio di difesa: della scuola pubblica e, più nel dettaglio, del tempo pieno di qualità. Il ritornello è più o meno lo stesso dell’anno scorso.

Cambiano però le «vittime» dell’ultima sforbiciata: se l’anno scorso a fare le spese dei tagli all’istruzione erano state tre scuole su otto, quelle con oltre trenta docenti (Martiri, Pascoli e Galli), dove a dire addio erano state 12 maestre, quest’anno la riduzione di personale riguarda proprio tutti. Una decina di insegnanti che a settembre, se le cifre verranno confermate, non faranno lezione negli otti istituti primari di Sesto.

Tra questi ci sono le Rovani, a quota meno 2 su 28. «Il criterio è semplice e applicato uniformemente — spiega il dirigente Renato Rovetta —: nelle classi a tempo pieno gli organici sono assegnati solo per coprire le 40 ore settimanali di lezione frontale. In precedenza inevece si prevedevano 44 ore».

Quelle 4 ore in meno, moltiplicate per il totale delle classi, dà il valore del taglio: due maestre non necessarie. «Sembra poco — anticipa il dirigente —, ma di fatto vengono a prodursi due effetti: scompaiono le compresenze e cambia le gestione dell’orario scolastico».

In concreto, senza ore di compresenza saltano o vengono drasticamente ridotte tutte le attività extrascolastiche, dai laboratori alle uscite didattiche. E d’altra parte, sparisce il «vecchio» modello di scuola che vedeva due maestre — sempre le stesse — alternarsi la mattina e il pomeriggio. «Dovendo far fronte a una situazione di organico ridotto all’osso e non avendo più due docenti per classe, sono costretto a far lavorare più docenti sulla stessa classe».

E gli è andata anche bene: al collega Rocco Cafarelli, della elementare Pascoli, a fronte di quattro nuove prime arriverà personale sufficiente per organizzare il tempo pieno solo in tre di queste. «Abbiamo scritto una lettera al Provveditore — assicura l’assessore Monica Chittò —, in base alla risposta vedremo come muoverci».

Intanto alla questione politico-organizzativa si aggiunge anche una vicenda umana: «Nella mia scuola i due insegnanti che si sono ritrovati in sovrannumero hanno dovuto fare richiesta di trasferimento nell’arco di mezza giornata». Non resta che attendere la risposta di viale Ripamonti.