Sesto San Giovanni, 5 agosto 2011 - Presunte mazzette per concessioni edilizie, pagamenti su conti esteri tra imprenditori, architetti intermediari, collettori di tangenti. Eppure per il Pdl non ce n’è ancora abbastanza. Così, dal mare Antonio Lamiranda torna a lanciare il suo j’accuse contro i consulenti apparentemente superpagati. In particolare uno. Sempre il solito. «In piena bufera giudiziaria la direzione generale affida una consulenza al professor Guido Rossi per le ex Falck», tuona il capogruppo di An. Che promette azioni contro la consulenza di taglia extralarge.
«Si tratta di un nuovo incarico, il quarto in tre anni, di 62mila euro. Arriviamo oltre i 240mila euro. Ora si supera ogni limite di decenza. Quella morale sembra persa con l’indagine della Procura di Monza. La sfrontatezza è tale che mi impone di portare questo materiale all’attenzione del pm Walter Mapelli».
Primo, la consulenza è onerosa. Questione di costi, ma non solo. «Ci risiamo con gli incarichi a uomini di partito: il professor Rossi fu senatore del Pci». Questione anche politica, ma non finisce qua per l’avvocato di An. Che dalla Puglia invia un comunicato dove la «Direzione generale» del Comune viene indicata con una sigla, in stampatello: «DG». Non spiega apertamente Lamiranda. Anche se il riferimento che fa è alle ricevute e agli appunti scritti da Piero Di Caterina — «DG», «Giulia per DG» — e in mano della Procura che registrerebbero, dice l’imprenditore che ha dato il via alle indagini, pagamenti a Filippo Penati e ai suoi collaboratori in cambio di favori.
Lamiranda si limita a dire che «la Direzione generale (DG) pare essere coinvolta nell’indagine monzese sull’aumento dei volumi edificabili sulle ex Falck» e che «nell’amministrazione c’è qualcuno che non ha capito che deve lasciare il posto prima che il palazzo gli crolli addosso».
Il sindaco Giorgio Oldrini fa spallucce. Il ritornello, ormai, lo conosce a memoria. Polemiche cicliche contro l’incarico «a un’autorità morale e tecnica indiscussa e riconosciuta nel mondo. Rossi è stato eletto senatore da indipendente e nella sua carriera è stato presidente di Telecom, Figc, Consob e consulente Fiat». Nessun danno alle casse comunali, anzi.
«Ci troviamo ad affrontare passaggi finanziari e burcratici complessi, saremmo stati degli sprovveduti a voler affrontare da soli un piano di riqualificazione che ha lo stesso volume economico di una piccola finanziaria. Tutta la partita urbanistica è stata condotta dai nostri uffici: mi stupisce che non sia apprezzato. Quanto all’aumento di volumetrie, sono menzogne». Il 18 agosto la Giunta si riunirà per l’approvazione del piano Falck, che sarà inviato alle circoscrizioni con richiesta di parere entro il 7 settembre. Tempi stretti che hanno portato Paolo Bosisio a rassegnare le dimissioni da presidente della Consulta dei quartieri: «Di fatto si nega la partecipazione dei parlamentini e della cittadinanza al progetto più importante per la città. È inaccettabile e irrispettoso».
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