Sesto San Giovanni, 10 febbraio 2012 - Da città delle fabbriche a città dei minareti, dal suono delle sirene a quello del muslim. Il volo pindarico lo fanno Pdl e Lega, che dicono un «no» preventivo al progetto della comunità islamica per una nuova sede in via Luini. «In questo momento la realizzazione di una moschea non è la priorità di Sesto - denuncia Romano La Russa, assessore regionale e coordinatore provinciale azzurro - . La sinistra, in crisi di identità, è alla disperata ricerca del consenso degli immigrati che a maggio voteranno alle elezioni».
Il centro islamico ricompare così nel dibattito politico. «Non più sotto le sembianze di un capannone adattato alla preghiera ma con una struttura con cupola e minareto - commenta Antonio Lamiranda, capogruppo sestese di An - . Un conto è individuare un luogo idoneo, un altro è erigere un edificio di quasi 2.400 metri quadrati».
Oltre ai locali per la preghiera, nella proposta della comunità di via Tasso sono stati disegnati un punto ristoro, una biblioteca e una libreria di testi islamici. Per chi teme l'ondata di musulmani da tutta Milano - o i 5mila fedeli della periferia Nord - l'amministrazione frena subito: la capienza massima indicata nel progetto preliminare è di meno di 700 persone.
«La comunità islamica con lo Stato italiano non ha mai firmato un protocollo di intesa e reciprocità. Ogni intervento sarà quindi contrario alla legge. L'ennesimo abuso edilizio a Sesto». Per di più al Restellone, tuona il consigliere azzurro, «un quartiere già colpito dalla presenza dei rom. Una bomba sociale a orologeria». La Giunta ha dato mandato agli uffici di esaminare la proposta e, nelle prossime settimane, la discussione passerà in consiglio comunale.
Alessandra Tabacco, capogruppo leghista, torna a chiedere un referendum. «Sono i cittadini a doversi esprimere. Mi auguro che l'ex Stalingrado d'Italia, con il buonismo e l'assurda tolleranza della sinistra non diventi la Sesto musulmana». Stesso ritornello per il consigliere regionale della Lega Jari Colla. «Nel referendum di piazza avevamo raccolto oltre 3mila no. Con un sindaco leghista mai si realizzerà una moschea a Sesto». Il sindaco ha annunciato che presto il progetto sarà illustrato ai residenti del Restellone, ma a Lamiranda non basta. Dopo i «no» a via Pisa e via Veneto, pare ora che l'opposizione metta un veto anche su via Luini. «Lo invito anch'io a consultare i residenti: si troverà davanti a un bel no come risposta e io sarò dalla loro parte».
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