Paderno Dugnano, 2 gennaio 2014 - E' andato a trovare la moglie ricoverata in clinica per una malattia, sembrava una giornata come tutte le altre. Di solito portava caffè e fiori, alla moglie. Ma con sè questa volta aveva una pistola. E l'ha usata prima contro di lei e poi contro se stesso. L'uomo, Giancarlo Bocciarelli, 76 anni, autore della strage avvenuta a Paderno Dugnano, era un ex gioielliere in pensione, originario di Milano. Era prostrato da tempo per la malattia della donna, Anna Pirotta, 79 anni, a cui era molto legato. Subito dopo aver fatto fuoco su di lei, Bocciarelli si e' sparato uccidendosi di fronte al corpo della donna ormai morta. L'arma, una "38 special", era regolarmente detenuta dai tempi in cui lavorava nel negozio di via Losanna, zona Sempione.

L'anziano è andato alle 11.30 alla Residenza sanitaria assistenziale per anziani Emilio Bernardelli. La struttura si trova in via Maresciallo Giardino, a Paderno. La donna si trovava lì da due mesi per un'ischemia cerebrale. Una volta nella stanza della donna, il marito ha estratto la pistola, una '38 special'. Ha sparato due colpi al petto della moglie. Subito dopo ha rivolto l'arma verso se stesso, facendo fuoco una terza volta, alla tempia.

Chi li conosceva dice che "erano unitissimi" e non nasconde che dal sopraggiungere della grave ischemia Bocciarelli era crollato "in un profondo stato di depressione". Riguardo alle condizioni della donna, però, il direttore sanitario della clinica, Eugenio Vignati, ha chiarito che "non era in pericolo di vita. Si stava riabilitando, era cosciente e vigile. E il marito le portava ogni giorno fiori e caffe''.

"Per quanto riguarda il suo stato di vigilanza e di orientamento nel tempo e nello spazio. La signora - ha sottolineato Vignati - aveva sicuramente dei danni, però era in fase di riabilitazione. Nessuno può giudicare "perenne" un quadro evolutivo come poteva essere il suo, anche se comunque era un quadro importante''. A monte del gesto di Bocciarelli potrebbe esserci il ''forte smarrimento'' in cui era precipitato l'anziano dopo la malattia della moglie. ''Ma lo smarrimento e' uno stato evolutivo - ha aggiunto il direttore sanitario della Rsa della clinica San Carlo -, evidentemente c'erano in embrione situazioni mai appalesate in maniera evidente''

Dai tempi del pensionamento la coppia viveva a Carpaneto Piacentino (Piacenza), prima ad Arese. Lasciano un figlio di 42 anni e una figlia di 40, entrambi residenti a Rho.