Paderno Dugnano, 9 gennaio 2014 - Arpa e Provincia di Milano incalzano sul caso della esalazioni maleodoranti al Villaggio Ambrosiano. Allarmano da un mese la città i miasmi provenienti dalla Leganti Naturali, azienda sulla Statale dei Giovi che produce cemento da scorie da inceneritore, nonostante ora la lavorazione sia stata bloccata. Dopo i sopralluoghi effettuati nelle scorse settimane, anche Arpa ha chiesto la rimozione delle scorie stoccate nella ditta. Sempre l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha incitato la Regione Lombardia ad aprire un processo di revisione dell’autorizzazione rilasciata per l’apertura dell’azienda. "Si ritiene necessario - si legge testualmente - che l’autorità competente provveda ad aprire un procedimento di revisione dell’autorizzazione rilasciata che preveda un’analisi più completa degli impatti generati e una definizione più puntuale della parte prescrittiva relativa alla matrice aria, dei limiti, dei presidi da istallare, delle modalità di gestione".

Nelle tre ispezioni effettutate, comunque, i tecnici non avevano rilevato la presenza di ammoniaca denunciata dai cittadini. "Al momento del sopralluogo - si legge nella relazione consegnata da Arpa - non erano percepibili maleodorazioni riconducibili all’ammoniaca all’esterno dell’insediamento, mentre lo erano in prossimità degli stoccaggi all’interno del sito. Si precisa, tuttavia, che nelle adiacenze dello stabilimento è quasi sempre percepibile un odore caratteristico di cemento bagnato".

Infine si chiede l’allontanamento delle scorie da inceneritore dal sito produttivo - istanza avanzata ieri anche durante il tavolo tecnico in Comune - e di rivedere tutte le fasi della produzione, senza escludere la possibilità di chiudere l’azienda se ritenuta incompatibile con il territorio. Arpa ricorda poi che "eventuali nuove istallazioni a presidio delle emissioni devono essere attentamente valutate per non insorgere in nuove criticità, come quelle inerenti al rumore".

Il riferimento è all’arrivo di un nuovo impianto di areazione, previsto dall’azienda per il 10 febbraio, per risolvere il problema. La Provincia di Milano, dal canto suo, «scarica» sul Pirellone. "In sede di conferenza dei servizi - fa sapere Palazzo Isimbardi - abbiamo messo in risalto evidenti criticità proprio in materia di stoccaggio delle ceneri". 
La prima legata all’elevato volume di trattamento di ceneri che avrebbe superato il quantitativo totale di quelle prodotte in provincia e che sarebbero state trattate in un unico impianto, anche con conseguente concentrazione di traffico veicolare». La seconda criticità segnalata riguardava invece «la presenza di una fascia di rispetto della Rho-Monza, di ampiezza 40 metri, entro la quale ricadevano edifici e vasche di stoccaggio in progetto. In seguito, Regione Lombardia il 20 dicembre ha emesso nei confronti della Società Leganti Naturali una diffida imponendo alla stessa di implementare i presidi di abbattimento provvisori già installati, in quanto si sono manifestate forti esalazioni odorigene in fase di avvio dell’impianto». Così gli assessori all’Ambiente e alla Polizia provinciale della Provincia, Cristina Stancari e Stefano Bolognini hanno risposto all’interrogazione urgente presentata dal consigliere di Rifondazione Massimo Gatti.