Paderno Dugnano, 9 maggio 2014 - Un cadavere e tanti interrogativi. Nessun perché chiaro e definitivo. Nessun responsabile, per ora. È la sintesi di quanto accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì, a Paderno. Protagonista, suo malgrado, un giovane di 26 anni: Andrea Musolino, disoccupato, già conosciuto dalle forze dell’ordine, residente a Milano ma di fatto domiciliato proprio a Paderno. Aggredito e picchiato brutalmente? Oppure travolto da un’auto pirata?

Quest’ultima, al momento, sembra l’ipotesi più accreditata, visto come è stato ritrovato riverso a terra, con traumi in varie parti del corpo, sul ciglio della strada. I carabinieri della compagnia di Desio, guidati dal neo capitano Mansueto Cosentino, stanno indagando a 360 gradi, senza escludere alcuna pista per fare luce sull’accaduto.

Intorno all’una e mezza di notte, lungo la via Reali, all’intersezione con via Nenni, una guardia privata si accorge di qualcosa di strano poco distante dalla carreggiata. Si ferma, guarda bene, non crede ai suoi occhi: è il corpo di un uomo giovane, chiaramente senza vita. Subito dà l’allarme. Sul posto si precipitano i carabinieri dalle caserme di Desio e Paderno. La zona viene delimitata. Viene chiamato un medico. Partono gli accertamenti, le indagini, viene informata la magistratura.

È proprio il medico legale a dare un primo responso agli inquirenti. Viene accertato un politrauma e, a seguire, un arresto cardiocircolatorio. Il luogo, la posizione del corpo, le ferite: molte cose farebbero propendere per un incidente stradale. Anche il fatto che, in tasca, gli vengono trovati i soldi, il telefonino, i documenti: non sembra mancare niente (eccetto la patente). Forse Andrea stava camminando ai bordi della strada, in quella zona abbastanza isolata e frequentata anche da prostitute, quando è stato investito e ucciso. Può essere che qualche automobilista lo abbia travolto e poi, per la paura, sia scappato, secondo gli inquirenti.

Ma potrebbe anche trattarsi di uno scenario differente: un’aggressione, per qualche motivo non noto, finita con la morte. Poi il cadavere abbandonato lì, sperando che venisse trovato non troppo presto, e la fuga. Alcuni indizi sicuramente interessanti potrà darli l’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni: si saprà meglio che tipo di colpi ha subìto il corpo del giovane.

I militari, intanto, sono in piena fibrillazione: senza indugi – come da prassi in questi casi - hanno chiesto lumi agli ospedali di tutta la zona, se si siano presentate persone ferite magari dopo un sinistro stradale, e ai carrozzieri del circondario, se hanno avuto la visita di automobilisti con macchine incidentate. Hanno cercato testimoni, tracce. Sicuramente, saranno analizzate anche eventuali telecamere nelle vicinanze, a caccia di qualche immagine, di qualche dettaglio utile per chiarire questo drammatico giallo. Per ora resta lo sconcerto dei genitori di Andrea, separati, dai quali lui si alternava.

di Alessandro Crisafulli