
Rendina, ora ai domiciliari, con l'inseparabile cane
Cusano Milanino (Milano), 2 novembre 2015 - Quattordici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. E' la condanna chiesta dal pm monzese Flaminio Forieri nel processo davanti alla Corte di Assise di Monza nei confronti di Rocco Rendina, il 22enne milanese della Comasina accusato della morte di Ioan Popa, un romeno di 52 anni senza fissa dimora trovato con la testa fracassata la notte del 15 ottobre dell'anno scorso davanti ad un pub in via Ferrari a Cusano Milanino. Il giovane è imputato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi perché avrebbe aggredito il senzatetto ubriaco che infastidiva il suo cane e li minacciava con un coltello a serramanico e si trova ora agli arresti domiciliari.
Rocco Rendina ha confermato la versione dell'unico calcio al volto. Secondo il medico legale che ha eseguito l'autopsia sulla salma del romeno, la vittima deve essere stata colpita almeno due o tre volte per le fratture che ha riportato al naso e alla fronte, anche se il trauma cranico mortale è stato provocato dal fatto che Ioan Popa aveva un'ossatura della teca cranica particolarmente sottile, spessa meno della metà della media degli esseri umani. Questo particolare ha spinto il pm a trasformare l'accusa finale da omicidio volontario in quella meno grave di preterintenzionale. La difesa dell'imputato sostiene invece che l'unico calcio, sferrato trasversalmente al volto del romeno, può avere causato la duplice frattura. La sentenza il 18 gennaio.