CRISTINA RUFINI
Archivio

«Bilella tentò di seminare i carabinieri. Ma è stato incastrato dalle telecamere»

Al processo per l’omicidio della colognese Francesca Benetti

In primo piano a destra Claudio Capanna

Cologno Monzese (Milano), 10 luglio 2015 - Si era accorto di essere pedinato dai carabinieri. Tanto da cercare di seminarli la mattina del 9 novembre 2013, cinque giorni dopo la scomparsa di Francesca Benetti, l’ex insegnante di educazione fisica di Cologno.

Lo ha spiegato ieri il maresciallo dell’Arma Claudio Capanna, in servizio al Nucleo investigativo di Grosseto, nel corso dell’udienza del processo che vede imputato per omicidio e occultamento di cadavere Antonino Bilella.

«Bilella era pedinato dalla mattina dell’8 novembre – ha raccontato Capanna – quando lo seguimmo quasi fino a Campagnatico, dove poi trascorse la notte. Lo stesso giorno in cui cercò di disfarsi del pianale in legno. La mattina successiva iniziammo a pedinarlo di nuovo da Roselle fino a un bar dove si fermò per un caffè. Ritengo, in realtà, per capire se era seguito. Avutane conferma, considerando che anche noi ci fermammo, uscì in fretta dal bar e salì sull’auto, partendo a tutta velocità. Decidemmo di intimargli l’alt, ma lui non si fermò. Riuscimmo a raggiungerlo poco dopo».

Da lì in poi Bilella è sempre stato con i carabinieri fino a poco prima di mezzanotte, quando l’ex custode fu portato al Pronto soccorso di Grosseto perché accusava un malore. Proprio in ospedale, alle 2,30 del 10 novembre, fu arrestato.

Ecco la ricostruzione che gli investigatori hanno fatto comparando tabulati telefonici e riprese video di una farmacia di Scarlino Scalo, tra Potassa dov’è Villa Adua e Follonica dove viveva Francesca Benetti. Orari e telefonate del 4 novembre 2013, quando la donna è scomparsa. Nei filmati della farmacia Petitto si vedono due auto: una Corsa che è stato ipotizzato essere quella della Benetti e una Punto che gli investigatori ritengono dell’imputato.

Analizzando gli orari, ecco la ricostruzione degli investigatori: Benetti parte da Follonica qualche minuto prima delle 11, arrivando presumibilmente a Villa Adua prima delle 11.30. La sua Corsa passa poi davanti alla farmacia alle 12.45 in direzione Follonica, come se stesse tornando da Potassa. Gli investigatori però ipotizzano che la colognese fosse già morta e che alla guida della sua auto ci fosse invece Bilella, per portare la Opel alla stazione di Follonica.

Poco meno di un’ora dopo, alle 13.27, lo stesso occhio artificiale riprende una Punto che somiglia a quella di Bilella transitare in direzione di Villa Adua. In questo caso gli inquirenti ipotizzano che alla guida ci fosse ancora Bilella, di ritorno da Follonica dopo avere lasciato l’auto della Benetti alla stazione ferroviaria. Un tassello fondamentale per il castello accusatorio della Procura, un punto fermo per contestare la premeditazione dell’omicidio.

L’avvocato difensore Bruno Leporatti, contrinterrogando Capanna, ha cercato di mettere in dubbio la ricostruzione, in particolare sulla certezza degli orari dei tabulati.