Bianzone, 28 aprile 2016 - Una vera e propria ecatombe di api, probabilmente fra le più massicce accadute finora nel mandamento tiranese. Oltre 100mila bottinatrici di proprietà dell’azienda villasca «Moltoni» ritrovate morte venerdì a Bianzone. Il motivo del decesso degli insetti impollinatori, che garantiscono attraverso l’impollinazione sia la biodiversità, con elevata probabilità è da ricondurre all’utilizzo improprio di fitofarmaci nebulizzati sulle colture agricole da parte di qualche coltivatore. Del resto l’attuale modello di agricoltura industriale spesso porta a problemi di resistenza di parassiti obbligando gli agricoltori (il cui auspicio di molti è che possano, in realtà, tornare ad una agricoltura biologica e sostenibile) ad essere sempre più dipendenti dalle multinazionali per le forniture di prodotti chimici.
La scorsa settimana le api bottinatrici di Moltoni avevano iniziato la loro attività con la piena fioritura delle colture circostanti: un momento ideale per la raccolta dei primi nettari. «Le arnie, una 30ina, non erano a Villa di Tirano dove ho la mia azienda, ma le avevo posizionate in alto nel bosco fra Bianzone e Piazzeda, circa 1 km sopra le colture, a debita distanza, affinchè stessero al sicuro - specifica amareggiato Peter Moltoni, titolare dell’apicoltura Moltoni a Villa di Tirano, storica azienda produttrice di miele di elevata qualità e vincitrice di numerosi premi -. Venerdì, purtroppo, ho trovato una strage. Tengo a specificare che è dal 2003 che non tengo più api nelle vicinanze di frutteti e vigneti proprio per evitare le classiche problematiche essendo luoghi a rischio per le bottinatrici, tra l’altro in passato ho avuto anche danni e per questo avevo spostato le arnie».
E ancora - prosegue Moltoni - «quello accaduto venerdì è un avvelenamento pesantissimo. Non ne ricordo uno tale dal 1980 quando vi erano prodotti altamente tossici. Ho denunciato all’Asl. Non specifico il livello economico della perdita, ma il danno è consistente proprio perchè a morire sono state le api bottinatrici. Il mio lavoro ora è vanificato. È venuto il funzionario dell’Asl a prelevare le api morte che sono destinate alle analisi per individuare il tipo di principio attivo utilizzato così sapremo il motivo della moria. Io le denunce le faccio, ma sarebbe opportuno che anche i colleghi apicoltori le facessero qualora dovessero subire danni simili. Faccio un appello ai colleghi, locali e dell’Italia, di denunciare simili fatti. Solo denunciando possiamo fare presente la gravità della situazione». Tantissima la solidarietà verso Moltoni.