Sondrio, 29 maggio 2014 - La provincia di Sondrio è verde, una roccaforte della Lega Nord come confermato anche dalle ultime elezioni europee. Il Carroccio ha ottenuto in Valtellina e Valchiavenna il 33,88% e il candidato di riferimento, il presidente della Provincia Massimo Sertori, ha totalizzato 17.972 preferenze nella sua terra. Non è una novità, si tratta certamente di una tendenza ormai negli anni documentata, ma vale la pena di provare a capirne le motivazioni.

«Uno dei motivi é certamente da ricercare nel carattere dei valtellinesi — spiega l’ex sindaco di Sondrio Alberto Frizziero, esperto di politica e memoria storica della Valtellina — che mira al concreto e trova quindi nella Lega risposte alle sue esigenze. Ma, soprattutto, il merito di queste vittorie politiche é della classe politica provinciale del Carroccio, che ha sempre dimostrato moderazione. Il comportamento degli amministratori locali, infatti, si distingue molto rispetto a quello dimostrato altrove dagli esponenti dello stesso partito. Qui privilegiano le istituzioni e si collabora anche con le altre forze, soprattutto su questioni importanti come le acque e le strade».

«La Lega Nord è viva più che mai e continua a rappresentare gli interessi dei cittadini, a farsi portavoce delle loro istanze, a impegnarsi per il territorio — spiega così il successo il segretario provinciale del Carroccio, Christian Borromini —. I risultati delle Europee, che ci confermano primo partito in provincia di Sondrio, dicono questo e molto altro». Cosa? «La gente vuole messaggi chiari, e noi li abbiamo lanciati, un’identità politica precisa, e noi ce l’abbiamo, obiettivi dichiarati, e noi li abbiamo annunciati».

Il segretario provinciale del Partito Democratico legge il dato delle ultime elezioni in modo diverso. Il partito guidato da Matteo Renzi, infatti, è stato battuto con meno di 2mila voti di distacco. «Il risultato era scontato già alla vigilia. Ormai storicamente la Lega è sempre stata molto avanti rispetto agli altri partiti, compresi quelli di Centrodestra, in questo caso il Pd è riuscito a piazzarsi a brevissima distanza e nel capoluogo e nei centri più grandi i dati sono stati in linea con il resto d’Italia, solo nei comuni più piccoli e montani lo zoccolo duro del carroccio ha tenuto. Possiamo dirci soddisfatti, il Pd ha ottenuto un risultato inaspettato».