Valdisotto (Sondrio), 20 settembre 2017 - Abituati al calore spigionato dagli incendi, ora sono costretti a rimanere al freddo, perchè la loro caserma è senza riscaldamento. Succede ai vigili del fuoco di Valdisotto, che, «a causa del mancato pagamento del gasolio che doveva essere elargito dalla Direzione regionale Vvf, si sono visti rifiutare la richiesta di fornitura per l’inverno». A denunciarlo è Marco Paganoni, rappresentante dell’Unione sindacale di base dei vigili del fuoco di Sondrio. Una situazione imbarazzante quella in cui si trovano i pompieri dell’Alta Valtellina, dove peraltro in questi giorni si è registrato più volte lo zero termico.
L'azienda fornitrice del gasolio, lamentando il mancato pagamento di diverse fatture, si è opposta al rifornimento a meno che non si veda corrispondere, nel giro di pochi giorni, almeno tre pagamenti risalenti anche a novembre 2016. «Ecco il riconoscimento ai vigili del fuoco nel trentesimo anniversario dell’alluvione, quando il Corpo ha prestato un servizio fondamentale – sottolinea Paganoni – Ma non è finita: ad ora non è stato riconosciuto alcun compenso agli uomini intervenuti nell’emergenza sisma in Abruzzo e il comando provinciale di Sondrio deve ancora conteggiare e liquidare le ore di guida che il personale ha effettuato in occasione di corsi e trasferte».
Per il servizio sui luoghi del sisma, a dover pagare gli straordinari è direttamente Roma, chiarisce il sindacalista, mentre per le ore di guida tocca al comando provinciale che, al momento, non dispone di personale amministrativo sufficiente. Non c’è pace, insomma, per i pompieri valtellinesi, le cui sigle sindacali, solo settimana scorsa, hanno sostenuto un acceso dibattito con la Prefettura anche in merito alla scarsità di spazi nella caserma di Sondrio: «C’è più di una struttura disponibile ad ospitare gli archivi dell’Ufficio territoriale dello Stato che ci sono stati richiesti. Solo per fare un esempio: la casa dell’Anas in viale Milano, a Sondrio, è totalmente abbandonata e sarebbe perfetta. Si migliorerebbe così anche il decoro urbano in quella zona – conclude Paganoni – invece di sottrarre spazi ad una amministrazione pubblica che ne ha bisogno per svolgere il suo lavoro».