SUSANNA ZAMBON
Cronaca

Tresivio, padre e figlio nei guai per bracconaggio

I carabinieri di Ponte in Valtellina li hanno pizzicati fra i boschi

Le armi sequestrate

Le armi sequestrate

Tresivio (Sondrio), 22 dicembre 2017 - Porto abusivo di armi, detenzione abusiva di munizioni, alterazione di armi, caccia con mezzi vietati e esercizio della caccia sparando da autoveicoli in concorso: queste le accuse nei confronti di due uomini (B.M., 55enne, e il figlio 27enne N.M.) denunciati dai carabinieri della Stazione di Ponte in Valtellina nella nott etra mercoledì e giovedì.

I militari, durante un controllo del territorio, hanno notato i fari di un’autov che lentamente si dirigeva in località Prasomaso nel territorio comunale di Tresivio. I carabinieri l'hanno seguita fino a quando il mezzo non si è fermata, ormai all'una di notte, nella località boschiva di Sanatori. I due hanno spento il motore della macchina e, al buio, sono rimasti in attesa, spaventandosi e stupendosi della presenza dei carabinieri che si erano intanto avvicinati al mezzo. I militari hanno quindi identificato padre e figlio, quest'ultimo imbracciava ancora la carabina basculante. La perquisizione ha permesso il rinvenimento di un silenziatore artigianale, un’ottica, vari coltelli, munizionamento, due radio ricetrasmittenti, torce, binocoli, un telemetro, attrezzi tutti impiegati per l’esercizio della caccia di frodo. Nella successiva perquisizione domiciliare, i carabinieri, hanno trovato munizionamento non regolarmente detenuto e per questo sequestrato. Anche l'auto era ben adibita per la caccia da frodo: il portabagagli, reso più ampio dopo aver ribaltato i sedili, era munito di un vassoio dai bordi alti nel quale sarebbe stato posizionato l’animale coperto poi da un telo di plastica.

Per i due cacciatori di frodo non solo è scattata la denuncia a piede libero ma gli sono stati cautelativamente ritirate tutte le armi e il munizionamento regolarmente detenuto; sono stati segnalati alla Prefettura e Questura per la proposta di provvedimenti inerenti la detenzione di armi e munizionamento, e gli sono contestate le violazioni amministrative in materia di esercizio dell’attività venatoria.