REDAZIONE SONDRIO

Cinque incendi in Alta Valle, preso il piromane

L'accendino in mano, nonostante non fumasse. Lo sguardo perso, le risposte confusionarie. Il cinquantenne valtellinese è stato indagato in stato di libertà di NICOLETTA PISANU

Vigili del fuoco al lavoro

Valdisotto, 2 marzo 2016 - L'accendino in mano, nonostante non fumasse. Lo sguardo perso, le risposte confusionarie. Il cinquantenne valtellinese G.V.D.V. è indagato in stato di libertà per il reato di incendio boschivo, sospettato di aver appiccato cinque roghi a Valdisotto.

È stato bloccato ieri dal Comando di Bormio del Corpo forestale dello Stato. Gli agenti sono intervenuti intorno alle 14,30 in località San Bartolomeo, perché i residenti avevano segnalato quattro principi di incendio in una foresta di conifere e di latifoglie. Fumo e scintille si levavano da cinque focolai a circa 500 metri di distanza l’uno dall’altro, particolare che ha subito condotto gli investigatori a ritenerli opera di una sola persona. Mentre i vigili del fuoco spegnevano le fiamme però, un nuovo incendio è divampato in località Monte, un quinto rogo stava distruggento circa 3mila metri quadrati di vegetazione.

Corsi sul posto, gli agenti della Forestale hanno notato un uomo che si allontanava dall’area dell’incendio. Così, lo hanno bloccato e identificato. Con sé aveva un accendino. Non è stato visto appiccare il fuoco e quindi, mancando l’elemento della flagranza, non è stato arrestato, ma denunciato in base al reato previsto dall’articolo 423 bis. Portato in caserma a Bormio, l’uomo si è contraddetto più volte, mostrando momenti di assenza e di vuoto. È stato allertato il suo medico, al momento l’indagato non si trova in stato di ricovero. Incensurato, non ha neppure precedenti di polizia specifici.

In corso oggi un sopralluogo della Forestale per individuare eventuali indizi per capire l’origine dei roghi. Al momento l’ipotesi più accreditata è quella dell’accensione diretta, poiché non sono state trovate tracce di sostanze acceleranti, come la benzina, né strofinacci, taniche di plastica o pezzi di carta carbonizzata. A dicembre, gli agenti erano intervenuti in località Santa Lucia per un incendio dall’origine colposa. Un uomo mentre stava pulendo il sottobosco ha inavvertitamente dato alle fiamme la vegetazione, provocando un rogo. La pericolosità del fuoco in zone boschive è data, oltre che dalla distruzione della vegetazione, anche dalla possibilità che si creino frane.