Milano, 18 maggio 2016 - Li usavano per rubare e persino per defecare. E così la dirigenza dell’Iper all’interno del Centro commerciale «Fiordaliso» di Rozzano ha deciso di eliminarli, almeno temporaneamente. Di che cosa parliamo? Dei camerini che servivano per provare pantaloni e gonne, magliette e giubbotti venduti all’interno dell’ipermercato. Le commesse, sotto voce, raccontano di «scene incresciose». Qualche cliente dell’Iper ha scambiato i camerini per bagni e ci ha lasciato qualche «ricordino», per usare un eufemismo. È capitata una, due, tre volte finché i responsabili dell’Iper, circa un mese fa, hanno deciso che quei camerini scambiati per wc andavano tolti per evitare che scene del genere si ripetessero.
Per non parlare dell’emergenza furti. Negli ultimi mesi sono aumentati. Lo confermano anche i dirigenti dell’Iper. Il furto, in fondo, non è poi così difficile. Si entra nel camerino con i propri vestiti, si indossano nuovi abiti appena presi nel reparto abbigliamento e si esce dall’ipermercato con finta nonchalance. Le etichette anti-taccheggio? Non tutti gli abiti venduti all’Iper ne sono provviste. E in ogni caso – spiegano i responsabili – «c’è chi si dota di pinze per toglierli dagli abiti».
Risultato: chi vuole provare un capo di abbigliamento prima di acquistarlo non può più farlo. Lo deve comprare e provare a casa. E se la taglia non è quella giusta? «Non si preoccupi, può tornare a cambiarlo anche dopo i canonici otto giorni, basta che conservi lo scontrino e non rovini il vestito», rispondono cordiali al centro informazioni dell’Iper. Un signore, un po’ perplesso per la risposta, replica così davanti a noi: «Pensate a chi ruba, ma a chi non ruba non ci pensate?». Dalla direzione dell’Iper, interpellata ieri, assicurano che «i camerini saranno ricollocati a breve e saranno attentamente controllati. È solo una situazione transitoria». Sarà, ma intanto chi usava i camerini per rubare e defecare ha danneggiato i cittadini onesti. Urge una rivincita.