Cerro al Lambro (Milano), 7 febbraio 2015 - «Isolati da cento giorni a causa di un cantiere, ora siamo pronti a chiedere i danni». Si alzano voci di protesta dalle cascine del comprensorio agricolo di Cerro al Lambro, Carpiano e Melegnano.
Le aziende della zona si dicono penalizzate dalla chiusura a oltranza della Provinciale 165 Landriano-Melegnano, interdetta al traffico nell’ambito dei lavori per la Tangenziale esterna e le opere accessorie. Il divieto di transito scattato alla fine di ottobre avrebbe dovuto cadere il 23 dicembre. In realtà si è resa necessaria una proroga, che è stata disposta attraverso un’ordinanza provinciale, fino al 15 febbraio.
Ma sul fatto che tra pochi giorni i divieti finiscano non ci sono certezze. Anzi, qualcuno già ipotizza un ulteriore posticipo. Tra le realtà più disagiate c’è Cascina Lassi, a Cerro al Lambro. Storica azienda del territorio, conta 500 suini e 60 ettari coltivati a frumento, mais e soia. Carne e insaccati vengono confezionati e venduti sul posto «con prezzi concorrenziali, da produttori – assicura Mattia Zuffada, che conduce l’attività insieme ai familiari – Peccato che, con la chiusura della Provinciale, il numero dei clienti sia diminuito. I percorsi alternativi sono stretti e disagevoli, molte persone desistono. Con le condizioni meteo degli ultimi giorni, ad esempio, è impensabile avventurarsi su certi tracciati. Intanto noi registriamo un calo degli affari di oltre il 30 per cento».
Numeri e documenti alla mano, la famiglia Zuffada si è rivolta alla Coldiretti, l’associazione di categoria, per valutare la possibilità di chiedere risarcimenti. «Siamo pronti a intraprendere le vie legali, se ne ce saranno i presupposti. È arrivato il momento di presentare il conto – confermano dalla cascina – Da mesi viviamo una condizione di disagio e isolamento. E non sappiamo per quanto tempo ancora si protrarrà questa situazione. Così ci sentiamo dimenticati».
Il mondo agricolo si conferma un settore che sta pagando un alto prezzo alla costruzione della Tangenziale esterna. Tra espropri, cali di fatturato e aziende divise a metà dalla superstrada, in più di un’occasione i titolari delle cascine hanno alzato il loro grido di dolore. La situazione non riguarda solo il Melegnanese. Anche nella zona di Paullo, Tribiano e Zelo Buon Persico più di un agricoltore si è detto penalizzato dall’allestimento dei cantieri. Cantieri che continuano a punteggiare il territorio, in più di un paese, per la posa di caselli, ponti e bretelle.
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