
Molto partecipata quest’anno la manifestazione del XXV Aprile contraddista da vibranti polemiche prima e dopo
Corsico (Milano), 30 aprile 2016 - La città canta «Bella Ciao», malgrado i divieti, e l’opposizione chiede le dimissioni di Di Capua e Migliavacca. Un 25 Aprile che passerà alla storia e che a distanza di quasi una settimana continua a sollevare polemiche, rinvigorendo il centrosinistra. Ora arrivano la richiesta di dimissioni da parte delle opposizioni dell’assessore leghista a Sport e Tempo libero Giacomo Di Capua e per l’assessore alla Cultura Paola Migliavacca (Vivere Corsico). «Come può un assessore vietare Bella Ciao e neppure pentirsi – spiega Dario Ballardini, portavoce del Prc -. Un assessore ex socialista, che ora sottostà ai diktat della Lega Nord, già contestato per la questione mensa. Si dimetta e si dimetta anche l’assessora Migliavacca per la chiusura dell’asilo nido Monti, storico scuola corsichese».
Il 25 Aprile ha visto la più grande manifestazione di piazza che Corsico ricordi. Dopo molti anni in cui la commemorazione si era trasformata in un rito stanco, quest’anno la reazione al tentativo della giunta di svuotare la ricorrenza ha ridato forza e compattato il centrosinistra corsichese uscito sconfitto nelle ultime elezioni amministrative. «Di fronte a questa grande mobilitazione popolare si è misurata l’inadeguatezza di questa giunta. Priva del suo leader (il sindaco Errante, ndr), provvidenzialmente in vacanza, l’Amministrazione era rappresentata soltanto da un assessore, da due consiglieri e dal presidente del consiglio Vincenzo Cirulli, che avrebbe dovuto portare un messaggio istituzionale in rappresentanza dell’intera assemblea. Peccato invece che Cirulli abbia colto l’occasione per esporre le sue idee personali sul tema, in un intervento vivacemente contestato da molti dei partecipanti alla manifestazione», spiegano i consiglieri della lista Insieme per Corsico.
«Oltre alla striminzita presenza dell’amministrazione, al bavaglio imposto alla banda municipale, per la prima volta in tanti anni il sindaco non ha sentito il dovere di inviare una propria rappresentanza con il gonfalone municipale né a San Vittore Olona, alla celebrazione in memoria del nostro concittadino Leopoldo Bozzi, né alla Manifestazione del 25 Aprile a Milano. È un’Amministrazione in crisi: hanno promesso mari e monti, e ora si trovano a chiedere lacrime e sangue. L’altra sera, all’annuncio della privatizzazione dell’asilo nido Monti, i dirigenti sono stati lasciati soli a fronteggiare i genitori, senza nemmeno l’ombra di un assessore». Dal Comune una replica secca: «La questione dimissioni non è all’ordine del giorno. Sulle altre, il sindaco darà una risposta nei prossimi giorni, stigmatizzando l’aggressione e gli attacchi al presidente del Consiglio. Non gli è stato permesso di parlare, nonostante il suo intervento fosse pacato ed equilibrato, come concordato con l’Anpi fin dal giovedì precedente. Chi ha potuto e voluto sentirlo lo può certamente confermare».