Opera, 27 giugno 2012 - Presi quelli della banda dello specchietto che agivano lungo la strada consortile Opera-Rozzano: a bordo di una Ford truffavano donne e anziani. Si tratta di due cittadini italiani che approfittando della strada stretta, dove a stento passavano due auto affiancate, mettevano in scena sempre lo stesso copione: urtando leggermente le vetture, specialmente quelle guidate da donne, i truffatori costringevano gli automobilisti a fermarsi, mostravano loro lo specchietto rotto e, convincendo i conducenti di essere gli artefici del danno, gli proponevano un accordo per il risarcimento.

Cinquanta, cento euro al massimo da pagare subito per evitare la constatazione amichevole e l’eventuale
aumento dell’assicurazione
. Un trucco vecchio ma che, in parecchi casi ha funzionato. In altri, fortunatamente no tanto da spingere le mancate vittime a segnalare il fatto alle forze dell’ordine.
Purtroppo, le denunce non hanno mai dato dati precisi circa la vettura: solo qualche indicazioni parziale della targa o del modello dell’auto.

Con questi elementi, però, gli agenti operesi hanno dato il via alle indagini iniziando a presidiare la strada che,
attraverso le campagne, non è tra le più battute. Ieri l’avvistamento di un'auto che poteva racchiudere tutti gli elementi in loro possesso, quindi il fermo. Saranno ora i carabinieri a dover ricostruire il numero di truffe messe in atto nel luogo incriminato ed in eventuali altre zone del sud Milano a coronamento dell’attività della Polizia
Locale di Opera.

di Massimiliano Saggese