di Patrizia Tossi

San Donato Milanese, 3 novembre 2012 — Sono iniziate le grandi manovre per il salvataggio di Acs, l’azienda comunale dei servizi che rischia di essere inghiottita in un buco nero da tre milioni di euro. Le farmacie non si toccano, ma diventeranno il vero business dell’azienda mentre torneranno in capo al Comune i servizi di igiene ambientale, la gestione del patrimonio immobiliare e la manutenzione del verde.

A rischio ci sono 35 posti di lavoro, di cui 22 impiegati nelle quattro farmacie comunali. Dopo la verifica dei conti, paurosamente in rosso, il sindaco Andrea Checchi ha deciso di non sottoscrivere il bilancio 2011, che annovera tra le perdite 2 milioni di euro e che peraltro non era stato firmato nemmeno del suo predecessore, Mario Dompè. La stima attuale dei debiti è più alta, secondo gli esperti che hanno valutato la solidità finanziaria dell’azienda, il debito arriverà a quota tre milioni entro la fine dell’anno.

La settimana scorsa, nel corso dell’assemblea dei soci di Acs, Checchi ha chiesto e ottenuto le dimissioni dell’amministratore unico dell’azienda, Carlo Alberto Panont. Il prossimo passo sarà quello di indire un consiglio comunale ad hoc sul caso Acs, mentre sono in corso delle trattative per salvare il salvabile. Al primo punto del piano di salvataggio, il rilancio delle farmacie comunali. «I tre obiettivi principali — spiega Andrea Checchi — sono mettere in sicurezza le farmacie comunali, garantire l’efficienza e la qualità dei servizi ai cittadini, riprendendoli in carico diretto senza mettere a rischio l’equilibrio finanziario del Comune, tutelare al massimo la forza lavoro impiegata nell’azienda».

Acs è esposta su due fronti. Da un lato ci sono i debiti contratti con una società del gruppo Eni che eroga acqua calda agli impianti sportivi di via Caviaga, dall’altro ci sono i creditori nel settore della refezione scolastica. Ma non solo. Il 50% dei debiti accumulati dall’azienda è dovuto alla gestione delle strutture sportive, il Parco Mattei e gli impianti di via Maritano.

Al 31 dicembre del 2011, il deficit era di 970 mila euro, ma la situazione fa presupporre un aumento delle perdite entro fine anno. Gli analisti chiamati dal Comune per studiare il bilancio di Acs hanno evidenziato l’esistenza di 5 milioni di euro di crediti accumulati negli anni a causa delle morosità nelle rette delle mense, delle case comunali e degli esercizi commerciali di proprietà dell’ente. Il Comune sta cercando di trovare rapidamente una soluzione che consenta di appianare i debiti di Acs senza gravare eccessivamente sul bilancio comunale, conservare e rilanciare le farmacie comunali per non svendere un patrimonio pubblico così importante per la città, focalizzare l’attenzione sul Parco sportivo Mattei, puntando alla riqualificazione degli impianti attraverso la ricerca di un partner privato.

patrizia.tossi@ilgiorno.net