San Donato, 3 giugno 2013 - Mense scolastiche promosse con una «tirata d’orecchie». Dai risultati dell’iniziativa «Menù 10 e lode» dell’Asl, il servizio di refezione locale sembra tenere nella qualità degli alimenti e nel capitolato d’appalto, ma con delle pecche nell’organizzazione. A distanza di due anni dalla prima edizione, la Sezione Nutrizione dell’Asl ha riproposto nelle scuole della città il «Menù 10 e lode», ideato per testare la qualità del servizio di refezione scolastica. Tre i parametri utilizzati nella valutazione: gli alimenti, le caratteristiche del capitolato d’appalto e l’organizzazione del servizio. Nei primi due ambiti le mense sandonatesi si sono «comportate» egregiamente.
La qualità degli alimenti ha sfiorato di solo tre punti (107 il punteggio ottenuto) la valutazione massima arrivando a essere definita buona. A ottenere la valutazione più alta, invece, (con 28 punti su 30) sono state le caratteristiche del capitolato d’appalto, come la frequenza dell’uso di cereali e la tipologia di condimenti utilizzati in cucina per preparare i piatti. «Il giudizio è buono - scrivono i referenti della Sezione Nutrizione dell’Asl - ci sono alcuni ambiti da migliorare, ma strutturalmente i principi di una sana alimentazione sono messi in pratica».
È l’organizzazione del servizio la nota dolente della pagella stilata dagli esperti sull’alimentazione scolastica dell’azienda sanitaria Milano 2, che ha giudicato buono il servizio di refezione scolastica di San Donato ma con aree di qualità da migliorare. «A fare da contraltare ai lusinghieri giudizi ottenuti nelle prime categorie - spiegano dal Comune - è la pessima valutazione circa l’organizzazione del servizio, giudicata insufficiente (27 punti su un massimo di 50). A pesare sul giudizio negativo l’assenza di verdure crude sui tavoli, cosicché i bambini abbiano qualcosa da mangiare in attesa del primo piatto, la sporadicità dei monitoraggi da parte della Commissione mensa e la mancata rilevazione del gradimento del pasto da parte dei piccoli utenti sulla base degli avanzi lasciati nei piatti».
Amministrazione e gestore del servizio sono già al lavoro per mettere a frutto le indicazioni emerse dall’indagine. I bambini che ogni giorno pranzano nelle mense sandonatesi sono circa 3.100. Il punteggio più basso della pagella riguarda, ad esempio, la preparazione dei legumi che avviene solo una volta ogni due settimane e che ha fatto prendere un bello «zero tondo» in pagella, i piatti unici che fanno bene alla salute sono carenti, altro voto zero. Gli affettati serviti una volta ogni due settimane ha fatto guadagnare 5 punti, ma anche in questo caso il voto è negativo perché l’obiettivo fissato dall’Asl è quello di servire prosciutto e bresaola solo in caso di gite scolastiche o emergenze. Stesso discorso per l’uovo, servito da solo o come ingrediente principale nella preparazione di frittate o torte salate.
di Patrizia Tossi
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