Trezzano sul Naviglio (Milano), 30 gennaio 2014 - «È stata un’esperienza unica, che ha rafforzato in me l’amore che provo per questo pontefice». Così, Francesco Lombardi, in arte Ghyblj, commenta quanto accaduto ieri mattina, al termine dell’Udienza Generale che Papa Francesco ha tenuto in piazza San Pietro. Il Pontefice, infatti, è stato attirato da Amore, il pappagallo che Lombardi, 47 anni, ha portato con sé in Vaticano, insieme al resto della sua famiglia.
«Si è comportato come un sacerdote normale e non come uno degli uomini più potenti del mondo – dice estasiato Francesco – Mi ha detto che il pappagallo era un dono della natura come tutto il resto dell’umanità. Poi lo ha benedetto». Nella piazza gremita da oltre 45mila persone, il Papa per ben tre volte è stato attirato dal simpatico pennuto verde, il quinto componente della famiglia Lombardi.
«Tre volte è passato vicino a noi e ha voluto a tutti i costi che si appoggiasse sulla sua mano. Cosa che Amore, addestrato da mia figlia Ludovica, ha fatto senza timore, quasi fosse attirato da questa figura dolce – racconta –: è stato a quel punto che ho chiesto al Papa di benedire anche noi e ho allungato Lucrezia, la mia piccola di appena un anno. Lui ovviamente l’ha presa e baciata sulla fronte facendosi una bella risata».
Ghyblj riflette su come un piccolo dettaglio abbia cambiato le sorti di un viaggio. «Amore è entrato in casa da due anni – spiega - ed è sempre con noi. Sono contento che oggi, anche lui, abbia vissuto qualche minuto da star».
Ex spogliarellista e attore di film erotici Ghyblj ha sempre avuto un rapporto strano con la fede: in difficile equilibrio tra sacro e profano non si è mai dimenticato di pensare al prossimo. Forse anche a causa del trauma subito alla nascita, quando ha perso la sua mamma naturale. Parte del ricavato delle serate sui palcoscenici, dove per primo ha portato in Italia lo strip maschile, Francesco l’ha sempre devoluto alle croci di soccorso. «Per anni ho fatto su e giù dalle ambulanze – racconta – prima come volontario, poi come soccorritore. La sera, invece, correvo da una discoteca all’altra».
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