Trezzano sul Naviglio, 2 giugno 2014 -I centri estivi non sono ancora iniziati ed è già polemica. La possibilità che i bambini che frequenteranno l’iniziativa — quartier generale, l’oratorio San Lorenzo — debbano pranzare nella scuola di via Manzoni durante la rimozione dell’amianto dal tetto proprio non piace a mamme e papà.
Mentre tra il Comune e la scuola è in corso un braccio di ferro sull’opportunità di far accedere i ragazzi al locale mensa — entrando però da via Carducci — un incontro con i genitori è stato organizzato per mercoledì al centro socioculturale.
Ma andiamo con ordine. Il centro estivo inizierà lunedì prossimo, così come i lavori di rimozione del materiale pericoloso nel plesso scolastico che, da quella data, oltre a non ospitare più le lezioni non sarà nemmeno più accessibile al personale scolastico. Qui, però, nel refettorio, dovrebbero pranzare i bambini — per ora circa 160 — che si sono iscritti al centro estivo in oratorio.
«Hanno garantito che il tempo in cui resteranno nell’edificio è minimo ma non riteniamo sia giusto e soprattutto salubre — spiegano i genitori — Anche se si accelerassero i tempi, per far mangiare così tanti bambini ci vogliono almeno due ore, un’ora e mezza senza intoppi: un tempo comunque troppo lungo in un ambiente che, proprio per motivi di sicurezza, sarà accessibile solo ai lavoratori impegnati nelle operazioni di bonifica». Infatti il commissario durante il suo mandato è riuscito a trovare i fondi per finanziare l’intervento di messa in sicurezza che, proprio per le conseguenze e la particolarità dei lavori, è stato deliberato si effettuasse a scuole ultimate.
«Non capiamo perché i bambini non possano mangiare in un’altra scuola, in uno spazio idoneo o direttamente all’oratorio — proseguono i genitori — Il centro cottura non è in via Manzoni quindi, portare i pasti lì o da un’altra parte, non dovrebbe essere un problema per l’azienda che ha in appalto il servizio. Lo spazio c’è e crediamo che la priorità debba essere quella di garantire ai nostri figli la massima sicurezza».
Se il problema non si pone per le famiglie che possono andare a prendere il figlio per il pranzo e riportarlo nel pomeriggio, c’è invece per tutti gli altri partecipanti che, per cinque giorni alla settimana, frequenteranno il centro dalle 8.30 alle 17.30. «Quando abbiamo iscritto i nostri figli, questo particolare non ci è stato raccontato».
Il problema amianto, a Trezzano, non risparmia nessuno. All’inizio del mese, i cittadini del Comitato no amianto hanno promosso una marcia ecologica per sensibilizzare sulle conseguenze della presenza del pericoloso materiale. La protesta è partita dal cuore del quartiere Marchesina dove c’è la Demalena, l’ex vetreria che nei mesi scorsi ha visto lastre d’amianto staccarsi dalla struttura e precipitare a terra.
Da anni i residenti chiedono la bonifica ma questa non è mai stata effettuata. Solo recentemente la rimozione è stata effettuata soltanto da un lotto. La presenza di amianto è un male comune e i cittadini stanno cercando di effettuare una mappatura dei siti dislocati in tutta la città, che si è sviluppata negli anni ‘60 quando il materiale era tra i più utilizzati nel settore dell’edilizia.
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