Milano, 2 febbraio 2016 - Trenta guardie giurate per contrastare atti vandalici ai treni in sosta e aggressioni a chi viaggia. L’operazione sicurezza di Trenord è cominciata ufficialmente ieri, dopo una fase sperimentale avviata ad agosto che ha coinvolto circa duecento vigilanti. L’azienda di trasporto pubblico ferroviario ha iniziato a sorvegliare i siti di manutenzione e i trenta treni in sosta nei depositi notturni di Bergamo e Brescia con agenti privati. Ma è già in programma l’estensione dei controlli a bordo treno per difendere passeggeri e personale ferroviario da aggressioni e rapine. Servirà un periodo di formazione - spiega Trenord - per dotare i vagoni di guardie particolari giurate abilitate a funzioni di sicurezza. Non saranno armate, ma potranno chiedere documenti e identificare i passeggeri. Un deterrente per rendere più sicuri i viaggi di controllori e pendolari e integrare l’attività della polizia ferroviaria. Nel 2015, in Lombardia, la Polfer - che ha arrestato 254 persone - è stata impegnata in oltre 7mila scorte a bordo dei treni. Un servizio a cui si aggiungono i più di 25mila turni di vigilanza negli scali ferroviari e i 2.259 servizi antiborseggio. Tra aggressioni, episodi di microcriminalità e vandalismi si sono contati più di 2mila casi.
Il vandalismo è una voce che al bilancio di Trenord costa ormai 8 milioni di euro all’anno tra finestrini rotti - 30 a settimana - e graffitti da pulire: nel 2015 l’azienda di trasporto ha dovuto rimuovere oltre 153mila metri quadrati di scritte. L’ultimo episodio risale alla notte tra il 22 e il 23 gennaio. Due treni nuovi, devastati dopo solo cinque giorni di servizio sulle linee Pavia-Alessandria, Pavia-Vercelli e Pavia-Codogno. Nella notte, mentre i convogli erano in sosta nelle stazioni di Pavia e Alessandria, sono stati bersaglio di un raid vandalico. La fiancata è stata coperta di scritte e rovinata con le bombolette spray.
La porta della cabina del conducente completamente divelta con calci, pugni e oggetti di fortuna trasformati in armi. L’intervento di manutenzione straordinaria è costato alcune migliaia di euro, con squadre costrette a lavorare anche la domenica per consegnare i treni in tempo per la ripresa del servizio pendolare. Per questo il primo punto di intervento è stato fissato nel presidio dei punti di ricovero dei treni, depositi che nel corso della notte diventano spesso terra di sbandati.