Varese, 22 dicembre - Un “muro del lavoro” per dire che solo con il lavoro si può ricostruire il futuro, soprattutto per le giovani generazioni: una costruzione simbolica intesa come argine contro la crisi e la rassegnazione, "da cui ripartire per ridare una prospettiva a tante e tanti". La singolare iniziativa è stata realizzata stamane a Varese nel corso della manifestazione intitolata "Prima di tutto il lavoro" con cui Cgil, Cisl e Uil della Lombardia manifestano unite nella città giardino (scelta come emblema di una crisi che anche qui ha colpito duro) in difesa dell'occupazione e dei diritti.

Un gruppo di lavoratori edili in mattinata ha costruito appunto nella centralissima piazza Repubblica il "muro del lavoro". Cgil, Cisl, Uil Lombardia, ancora unite dopo lo sciopero generale del 12 dicembre, hanno lanciato iniziativa "per sostenere, nella prospettiva di un periodo particolarmente difficile, le lavoratrici e i lavoratori delle aziende colpite dalla crisi". I sindacati hanno colto l'occasione per diffondere i dati aggiornati a novembre sulla crisi economica e sulle situazioni a rischio in una regione in cui, nel 2011, il 3,72% della popolazione attiva risulta in cassa integrazione: ancora più preoccupante il dato sui licenziamenti, che registra ben 40.284 persone senza lavoro.

Dalle 9.30 alle 13 nella piazza situata nel cuore della città si è svolto un presidio unitario cui hanno partecipato lavoratrici e i lavoratori lombardi e, in particolare, le Rsu delle aziende in crisi con i loro striscioni. "Quest’anno dedichiamo il Natale semplicemente al lavoro - sottolineano i sindacati - perché gli ammortizzatori sociali stanno finendo per molti cassaintegrati, e su di loro e sulle loro famiglie si proietta l’ombra della disoccupazione e di un futuro drammatico". Critiche anche al Governo che "fino ad ora non ha mantenuto l’impegno di agire con equità: la manovra economica colpisce infatti i soliti noti, i lavoratori dipendenti e i pensionati, sempre più impoveriti: chi non ha mai pagato continua a non pagare, ancora non c’è una coerente politica per la crescita, perché non si compie l’unica scelta possibile: scommettere sul lavoro, come risorsa e non come costo".

Perchè scegliere  Varese per questa manifestazione? "Questo - ricordano Cgil, Cisl e Uil - è il territorio oggi forse più colpito in Lombardia dal rischio disoccupazione. Varese, le altre province, la Lombardia intera, nonostante le promesse mai mantenute, mantengono grandi potenzialità e chiedono politiche nuove, che scommettano sulla crescita e sull’occupazione". Durante l'iniziativa sono stati forniti i dati della crisi (si calcola che solo nel Varesotto negli ultimi tre anni abbia perso il lavoro un decimo circa dei lavoratori dipendenti) e sono state presentate le proposte del sindacato. Sul palco, davanti a circa 500 lavoratori e sindacalisti, sono intervenuti i delegati di alcune aziende in crisi della provincia di Varese, come la Whirlpool, la Ims e la farmaceutica Sanofi-Aventis.

 

Sull'edizione varesina de "Il Giorno" di venerdì 23 dicembre interviste e commenti sull'argomento.