Varese, 6 ottobre 2017 - Tra le punte di diamante della candidatura di Milano a ospitare l’Agenzia europea del farmaco (Ema) c’è anche un pezzo di orgoglio varesino. Tra i punti che rendono appetibile il capoluogo lombardo, infatti, viene citata la Scuola Europea di Varese, fondata nel 1960, che garantirebbe un’ottima istruzione ai figli dei funzionari dell’istituzione che ha dato l’addio a Londra, causa Brexit. Si tratta di una delle 14 scuole europee esistenti nell’Unione europea, l’unica in Italia. Originariamente, è stata costruita per educare gli alunni figli di dipendenti del Centro Comune di Ricerca di Ispra ma, nel limite dei posti disponibili, accetta anche altri studenti.
E proprio Ispra è uno dei due centri dell’Unione europea attualmente presenti in Italia, l’altro è l’agenzia per la sicurezza alimentare di Parma. L’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, è un centro d’eccellenza che, vicino all’Ema, potrebbe garantire una forte collaborazione tra i due enti e ricerche scientifiche d’avanguardia. Attorniata dal verde e situata nella zona nord della città, la Scuola Europea di Varese ospita attualmente più di 1.350 studenti di 47 nazionalità diverse. È articolata in cinque sezioni linguistiche (italiana, inglese, francese, tedesca e olandese) e offre l’insegnamento della lingua materna di tutti i paesi membri dell’Unione Europea.
L’attuale direttore è Karoly Pala, di nazionalità ungherese. Ma se l’Ema arriverà davvero a Milano non è solo un problema dei servizi che possono essere offerti sotto la Madonnina. Molto dipenderà da alleanze e accordi politici che immancabilmente ci saranno per accaparrarsi l’Agenzia del farmaco. Intanto la candidatura della città ha come punti di forza una sede perfetta (Palazzo Pirelli), la comodità dei collegamenti internazionali con tre aeroporti da cui sono raggiunte tutte le capitali europee; una rete di servizi a cui possono accedere anche le famiglie dei dipendenti che traslocheranno. Sulla carta Milano dovrà guardarsi soprattutto da Vienna, Amsterdam, Bonn, Stoccolma e Bratislava. Se riuscirà a spuntarla sarà anche un po’ merito della Scuola Europea di Varese e, perché no, della vicinanza all’Ispra.