REDAZIONE VARESE

Sea e la stangata dall’Europa Spunta la denuncia dei concorrenti italiani

La lettera di Assohandlers e la lotta di potere sugli scali di Giambattista Anastasio

Sciopero dei lavoratori di Sea Handling (Newpress)

Milano, 11 luglio 2014 -Dietro al caso Sea Handling (SeaH) si sta consumando anche una guerra di potere interna agli aeroporti milanesi, alle società che vi operano e alle associazioni di rappresentanza delle stesse. Non è solo la Commissione Europea a esigere che i servizi di terra, negli scali di Linate e Malpensa, siano gestiti da operatori che rispettino la condotta prescritta dalle norme comunitarie a tutela della libera concorrenza. Contro Airport Handling, da mercoledì al centro di un’indagine di Bruxelles per presunti aiuti di Stato, si è infatti espressa anche una delle associazioni di categoria del settore: Assohandlers. Nata nel 2006, Assohandlers riunisce la maggior parte delle società che garantiscono i servizi di terra negli scali italiani. «Il Giorno» è venuto in possesso di una lettera inviata proprio da Assohandlers anche, tra gli altri, alla «Direzione generale della concorrenza» e alla «Cancelleria aiuti di Stato» della Commissione Europea.

La missiva ha come oggetto: «Aiuti di Stato Decisione Ue Sea Handling». Ed è datata: «Fiumicino, 26 giugno 2014». Assohandlers chiede un incontro ai destinatari e, pur lamentando la mancanza di informazioni sulle modalità del processo di transito da SeaH ad Airport Handling, fa sapere di riservarsi di intraprendere «ogni azione a tutela dei nostri associati» perché «risulterebbe tuttora in essere una evidente commistione commerciale, operativa e finanziaria tra Gestore (Sea ndr) e Handler (Airport Handling ndr), posta in totale violazione delle prescrizioni comunitarie richiamate» all’inizio della stessa missiva. È azzardato affermare che sia stata questa lettera a indurre la Commissione ad aprire la seconda indagine sull’Handling. Del resto, era preventivabile che il piano di Governo, Comune e Sea potesse non incontrare il favore di Bruxelles. E il tempo intercorso tra l’invio della missiva e l’apertura dell’indagine sembra troppo risicato per vedere nella prima la causa della seconda.

Vale però la pena fissare alcuni aspetti. A firmare la lettera è il presidente di Assohandlers, Simone Marini, già dirigente dell’italiana «Ata Handling» e di Aviapartners, multinazionale belga. Entrambe le società sono concorrenti dell’Handling di Sea sia a Linate sia a Malpensa, nelle ultime settimane hanno sottratto ad Airport Handling almeno tre contratti con altrettante compagnie aeree. Non è tutto. Avia si batte da tempo contro la frammentazione del settore dell’handling e, altro aspetto, secondo i beninformati sarebbe stata invece Ata a presentare il ricorso alla Commissione Europea dal quale è scaturita la sanzione a Sea Handling. Oltre alla guerra per i contratti, che è legittimo avvenga nel rispetto delle norme europee, dietro alla missiva ci sarebbero anche logiche politiche, di rappresentanza. Sea è socia di Assoaereo e non di Assohandlers, dove sarebbe invece entrata Airport Handling. Col risultato, però, di provocare, visto il prevalente numero di dipendenti, uno scossone nelle governance della stessa associazione, oggi vicina ad Avia e Ata, e di consentire a Sea di stare, tramite la controllata, in entrambe le associazioni di categoria.   

giambattista.anastasio@ilgiorno.net