Milano, 9 ottobre 2020 - L’e-commerce, dopo l’exploit registrato nei mesi del lockdown, non ha fermato la sua corsa. E il colosso Amazon si sta già preparando al picco natalizio, con l’incognita della situazione sanitaria che potrebbe portare a nuove chiusure e di conseguenza a ulteriori incrementi delle vendite online.
Cresce quindi la richiesta di forza lavoro e, in questo scenario, è in corso una trattativa con i sindacati in Lombardia che potrebbe portare a una deroga locale al limite del 30% di contatti a termine sull’organico totale stabilita dal contratto nazionale e dal Decreto dignità. Le aziende di trasporti che lavorano per Amazon, rappresentate al tavolo da Assoespressi, in sostanza chiedono di poter impiegare più driver precari rispetto alla quota, per far fronte a improvvisi aumenti dei carichi di lavoro che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane. La sfida sarà trovare un punto d’incontro fra la necessità delle aziende e la tutela dei diritti dei lavoratori.
"Noi vogliamo garanzie sul fatto che un eventuale sforamento temporaneo della quota di contratti a termine venga seguito da stabilizzazioni", spiega Emanuele Barosselli, segretario della Filt-Cgil Lombardia. Argini al rischio di precariato selvaggio in un lavoro che conta già un forte turnover e anche un utilizzo massiccio di contratti part time. Ma non è l’unico problema sul tavolo. Si tratta anche sul lavoro nei giorni festivi, dopo l’estensione delle consegne sette su sette. Le consegne di domenica dovrebbero essere affidate ai cosiddetti 'weekender', studenti o persone che arrotondano lavorando nel fine settimana. In ogni caso la scelta di mettersi a disposizione di domenica dovrebbe essere sempre volontaria.
"Registriamo invece pressioni – prosegue Barosselli – tentativi di forzare la mano che vanno contrastati". C’è poi la questione della sicurezza nei poli della logistica, dove rischia di diffondersi il contagio. Una fase delicata, di trattative, in un settore che è già stato al centro di scioperi. La posta in gioco non è da poco, visti anche i numeri di Amazon, che ieri ha presentato il suo primo veicolo elettrico per le consegne. L’accelerazione impressa dalla pandemia all’e-commerce non si è arrestata dopo il lockdown. Secondo i dati Netcomm, il periodo successivo ha visto crescere la frequenza all’acquisto online del 79%. E la consegna contactless - a casa come in ufficio - resta ancora quella preferita da oltre il 93% degli utenti.