Bergamo, 22 febbraio 2013 - Nuovi sviluppi sull'omicidio della piccola Yara Gambirasio. Il gip di Bergamo ha archiviato la posizione del marocchino Mohamed Fikri, indagato per il delitto. Il giudice ha però disposto che il pm lo iscriva nel registro degli indagati con l'accusa di favoreggiamento personale. Era stata la Procura stessa a chiedere l'archiviazione.

Dopo questa richiesta, c'è soddisfazione negli ambienti dei carabinieri (i primi a individuare e sostenere la pista Fikri). ''Se avessimo potuto indagare di piu'...''', hanno commentato  alcuni investigatori dell'Arma che dopo una serie di intercettazioni (tra cui quelle contestate che portarono alla famosa frase 'dio mi perdoni... non l'ho uccisa io') ricevettero uno stop alle indagini sin dai primi di gennaio 2011.

Le indagini dei carabinieri avevano dimostrato che Fikri, la sera del rapimento, si trovava in una cantiere a Mapello (Bergamo) in compagnia di un italiano, titolare di una piccola ditta che opera nel settore delle pavimentazioni, e di un custode. E le successive analisi dei tabulati avevano evidenziato posizioni compatibili con la presunta scena del delitto, anche se null'altro era poi emerso tranne quella frase. Quanto detto dal marocchino era poi stato oggetto di una prima serie di perizie contrastanti, e di una seconda serie, piu' recente, che ha confermato la visione della Procura anche se i famigliari di Yara, per conto del loro legale, nel contesto avevano depositato l'analisi di un perito madrelingua del Tribunale (perizia di parte) che confermava la frase di coinvolgimento attribuita la prima volta a Fikri.

LA PISTA DI GORNO - Le indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa da Brembate di Sopra il 26 novembre del 2010 e trovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola, negli ultimi tempi puntano sulla cosiddetta pista di Gorno, dove viveva un uomo Giuseppe Guerinoni morto nel ‘99 e il cui Dna è riconducibile a quello trovato sul corpo della tredicenne uccisa. La Procura, su sollecitazione della famiglia di Yara, ha recentemente disposto la riesumazione del corpo. L’ipotesi è che quest’uomo possa aver avuto un figlio illegittimo e sarebbe questo l’assassino di Yara, negli atti dell’inchiesta chiamato Ignoto Uno. I termini per le indagini in questo procedimento scadranno il prossimo 26 febbraio.