
Accoglienza profughi e rimborsi: "Il ministero versi i fondi promessi al Comune di Rota d’Imagna"
ROTA D’IMAGNA
In questi mesi ha dato un tetto, ma soprattutto un "ambiente" di normalità, ai minori ucraini fuggiti dalla guerra: scuola, sport, corsi di italiano e di alfabetizzazione informatica, l’abbraccio della gente che ha donato materiale, cibo e vestiti.
Ora, però, lo Stato deve fare la sua parte, erogando i rimborsi necessari, promessi e dovuti da mesi. Ottocentomila euro: è la cifra che il ministero dell’Interno deve al Comune di Rota d’Imagna per l’accoglienza dei minori ucraini, in paese dal marzo 2022 dopo essere fuggiti dall’orfanatrofio di Berdjansk.
Il rimborso della diaria (45 euro per ogni persona accolta) per vitto e alloggio dei ragazzini sistemati nell’ex colonia Casa Stella Mattutina si fa attendere da un anno e ora Fondazione della Comunità Bergamasca e Caritas, promotori della sottoscrizione "Un aiuto per l’Ucraina" (raccolti più di 1 milione e mezzo di euro) che ha sostenuto e sostiene progetti anche a Rota d’Imagna, lanciano l’appello: "È necessario che siano erogati i rimborsi statali necessari, previsti per servizi come mensa, trasporto e assistenza educativa. Auspichiamo che la politica trovi soluzioni sostenibili al più presto". La situazione di Rota d’Imagna è la più delicata nella Bergamasca. Ora nel paesino sotto il Resegone sono rimasti 44 ragazzi (oltre ai 34 rimpatriati, altri hanno portato a termine il percorso di adozione già avviato in patria prima dello scoppio della guerra o, raggiunta la maggiore età, hanno raggiunto gli Stati Uniti). "Sia chiaro, noi diamo la massima disponibilità a continuare nell’accoglienza - spiega don Roberto Trussardi, direttore della Caritas -, ma i fondi di Caritas e Fondazione della Comunità Bergamasca finiscono".Michele Andreucci