FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Addio a Nora e Riccardo. Cavernago si ferma tra striscioni e palloncini

Tantissime persone dentro e fuori la parrocchia nel giorno del lutto cittadino. I messaggi degli amici che ora sperano nella ripresa di Dalila e Riccardo.

Tantissime persone dentro e fuori la parrocchia nel giorno del lutto cittadino. I messaggi degli amici che ora sperano nella ripresa di Dalila e Riccardo.

Tantissime persone dentro e fuori la parrocchia nel giorno del lutto cittadino. I messaggi degli amici che ora sperano nella ripresa di Dalila e Riccardo.

Lutto cittadino. Tutta la comunità si è fermata nel giorno del dolore e della commozione. "Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo, per sempre con noi". Parole scritte su uno striscione fuori dalla parrocchia per ricordare Nora Jawad e Riccardo Gualandris, diciannovenni morti nell’incidente sabato all’alba mentre tornavano a casa dopo una serata trascorsa in una discoteca. Con loro in auto Dalila, sorella gemella di Nora, e un amico. In chiesa alle 14.30 i funerali di Riccardo. Tanta gente, molte persone rimaste fuori, in piedi, ad ascoltare dagli altoparlanti le parole di don Enrico Mangili. Parole che interrogano sulla fede e il senso della vita, di fronte a tali disgrazie. Poi il corteo fino all’ingresso del cimitero con le salme di Nora e Riccardo una accanto all’altra, ornate di fiori, striscioni, palloncini e magliette, quelle delle loro squadre di calcio e pallavolo. È il momento più toccante della cerimonia che ha riunito tantissimi, di fede sia cattolica che islamica.

A ricordare i due ragazzi sono gli amici. Riccardo, si legge in uno striscione, "pacato come un’onda che sfiora la riva, riflessivo come il cielo prima del tramonto, ci hai insegnato che la calma è forza, che il cuore buono è il vero valore". E Nora "indipendente come il vento che sceglie la sua strada, leale come il sole che non tradisce il giorno, ci hai amati senza condizioni, ora sei luce che non si spegne". Restano gravi intanto le condizioni di Dalila, ricoverata agli Spedali Civili di Brescia, mentre l’amico è al Papa Giovanni XXIII. Sul fronte delle indagini il pm ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per effettuare accertamenti: l’auto all’improvviso ha invaso la corsia opposta, schiantandosi contro un camion.