Bergamo – Sono le 9,30 quando un funzionario civile che lavora al terzo piano del tribunale di Bergamo, in via Borfuro, riceve la una telefonata anonima che comunicava la presenza nell’edificio di una bomba. Un ordigno pronto a esplodere. Nessuna rivendicazione. Le guardie di sicurezza del tribunale hanno fatto evacuare immediatamente l’edificio. In pochi minuti tutte le aule sono state fatte sgomberare. Le udienze che erano in corso sono state immediatamente sospese. Il personale tutto, vale a dire magistrati, avvocati e imputati sono usciti all’esterno dell’edificio.
L’area, che si trova in una zona centrale della città, è stata interdetta al passaggio in via Borfuro, all’incrocio con via Sant’Alessandro e via Piccinini dalle forze dell’ordine. In beve sul posto sono arrivati pattuglie dei carabinieri, Polizia locale, Guardia di finanza, vigili del fuoco, personale del 118 con le ambulanze. Una vera a propria task force per situazione del genere.
Intorno alle 11 sono arrivati gli artificieri del Nucleo antisabotaggio dei carabinieri da Milano per gli accertamenti del caso, e intorno a mezzogiorno è arrivata anche una pattuglia con cane molecolare dalla provincia di Lecco. All’interno le forze dell’ordine con il cane hanno controllato ogni angolo dell’edificio. Gli artificieri hanno setacciato le aule del tribunale e hanno accertato che non vi era alcun pericolo: si è trattato quindi di un falso allarme.
Il personale del tribunale è rientrato al lavoro intorno alle 13 e l’attività di via Borfuro ha ripreso regolarmente. Alla spicciolata, magistrati, cancellieri, e avvocati hanno potuto rientrare nell’edificio. Ma molte udienze del giorno sono state rinviate, le direttissime sono iniziate con ritardo per cause di forza maggiore. Intanto sono scattate anche le indagini da parte degli investigatori per risalire all’autore della telefonata anonima che per circa quattro ore ha paralizzato l’attività.