È stato condannato a 4 anni D.F. imprenditore di Castione della Presolana finito a processo per bancarotta fraudolenta. La sentenza è stata pronunciata dal collegio (presidente Ingrascì, a latere i colleghi Guadagnino e Palermo). Il pm Carmen Santoro aveva chiesto 4 anni e 2 mesi. L’imputato, assistito dall’avvocato Rosella Repetti, si è sempre dichiarato innocente spiegando che sarebbe stata la moglie a mandare in fallimento la ditta, dopo aver scoperto la sua tessera del night club. Condannato a tre anni L.B. considerato un mero prestanome. Il pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi. Secondo la versione della procura, D. F. avrebbe svuotato i conti di due società, di cui una intestata alla moglie, anche se per la GdF di Clusone l’amministratore di fatto di quest’ultima era ancora lui. Sulla base di quanto ricostruito dalle Fiamme gialle dal 2018 al 2021, con una serie di prelievi ritenuti sospetti, l’imputato avrebbe azzerato le casse della prima ditta, che contenevano 261mila euro, e facendo sparire 150mila euro di beni materiali. Per la seconda impresa, di cui appunto dalle carte sarebbe titolare la consorte, la Procura contestava la mala gestione. F.D.
CronacaBancarotta fraudolenta: quattro anni a imprenditore