Uno dei sassofonisti più in vista della sua generazione, plurinominato ai Grammy Awards, incisioni e collaborazioni con i migliori jazzisti contemporanei. È ancora "firmata" da Joe Lovano, 71 anni, la nuova edizione - la 46^ - di Bergamo Jazz Festival, una manifestazione con una risonanza internazionale consolidata e una partecipazione di pubblico in costante crescita. La kermesse (la seconda che vede Lovano nelle vesti di direttore artistico) è in programma dal 20 al 23 marzo con concerti al Teatro Donizetti e Teatro Sociale e altri appuntamenti in giro per la città. "Sounds of Joy" è il titolo dell’edizione 2025 di Bergamo Jazz, ma è anche il titolo di un disco inciso nel 1991 da Lovano. Tre le serate al Donizetti. Il via il 21 marzo (ore 20,30) con il duo formato da Dave Holland e Benin Lioonel Loueke. Nella stessa serata arriva il superquartetto composto da Danilo Pérez, John Patitucci, Brian Blade e Ravi Coltrane per un omaggio a Wayne Shorter, fra i massimi sassofonisti della storia del jazz. Sabato 22 marzo (20,30) sale sul palco il trombettista Enrico Rava, poi sarà la volta del gruppo di all stars dei Coockers. Il 23 marzo sarà una serata di contrasti: prima il chitarrista Marc Ribot con il suo quartetto Hurry Red Telephone, quindi la grande voce di Dianne Reeves, vincitrice di 5 Grammy. Due gli appuntamenti al Sociale. Il 20 marzo il pianista Antonio Faraò proporrà i suoi "Tributes" in trio con Ameen Saleem e Jeff Ballard. Nella stessa serata ci sarà Lizz Wright. Il 23 marzo, invece, spazio all’experimental rock degli Stick Men. M.A.
CronacaBergamo Jazz 2025. Quando il suono dà gioia